Matt Ridley, autore del libro "Genoma. L'autobiografia di una specie in ventitré capitoli" (2002) ha scritto nel Wall Street Journal: "La morte degli individui non adatti è ciò che fa si che la specie si adatti e migliori".
Alcuni potrebbero interpretare erroneamente il "miglioramento" di Ridley in senso generico e riduttivo. In realtà Ridley, come tutti gli evoluzionisti, intende con esso niente di meno che la macroevoluzione di tutte le specie biologiche a partire dal "brodo" chimico primordiale, ovvero addirittura il passaggio - come dice un amico musicista - "dal pantano a Mozart". Infatti, "la morte degli individui non adatti" è esattamente la selezione naturale e, per esempio, nel suo libro Ridley scrive "la selezione naturale ha progettato i pezzi del nostro organismo", esattamente sulla stessa scia di Darwin, che - come noto - attribuì ufficialmente alla selezione naturale il ruolo di creatore di tutte le specie.
Darwin disse che l'evoluzione ha bisogno di grandi quantità di tempo, e per questo motivo non possiamo vederla. Diversamente da Darwin, i moderni evoluzionisti hanno molte più risorse tecniche a loro disposizione. Per mezzo di questi strumenti avanzati essi potrebbero mostrarci l'evoluzione in laboratorio. Con le moderne tecnologie, essi possono comprimere milioni di anni di evoluzione in pochi anni di lavoro sperimentale.
Siccome l'evoluzione dipende dal tempo di riproduzione degli organismi, essi possono allevare popolazioni di organismi che hanno veloci tempi di riproduzione, ad esempio, i batteri, i moscerini, ecc.. L'evoluzione è basata sulle mutazioni genetiche casuali, quindi essi possono usare prodotti chimici o mezzi fisici che aumentano enormemente la frequenza delle mutazioni.
Il paradigma strutturalistico della biologia del XXI secolo
Nei precedenti due articoli ho descritto alcune questioni insolubili dalla biologia molecolare ed esaminato i risultati cui è giunta l'interdisciplinarità tra biologia, chimica e fisica quantistica, suscettibili di risolverle.
Tra questi:
1.l'acqua alle concentrazioni e temperature degli organismi viventi si ripartisce in due fasi, una con un moto ordinato delle molecole e l'altra con un moto caotico. Le molecole nel primo stato, oscillanti in tanti "domini di coerenza", producono un campo el
Neettromagnetico del range efficace di una cellula;
Leggere un buon libro è sempre qualcosa di utile alla propria persone e se il libro contribuisce anche a rendere consapevolezza sulla nostra esistenza allora la sua lettura è obbligatoria. Ecco allora un buon motivo per leggere l'ultimo lavoro di Pierangelo Calvirani dal titolo "LA TEORIA DELL'EVOLUZIONE - La sopravvivenza del migliore: C'è qualcosa di molto, molto meglio all'orizzonte!".
Un nuovo testo nella ormai vasta letteratura scientifica che ha confutato l'ipotesi del naturalista inglese Charles Darwin; Il testo è un possente lavoro di analisi scientifica con riferimento alle ultime scoperte e ai diversi commenti di moltissimi studiosi. Il Calvirano è molto attento e scrupoloso nel dare sostegno alle sue tesi e le citazioni riportate sono sempre specifiche ed autorevoli.
Le basi quantistiche della vita
Nella Parte I ho descritto 4 fatti inspiegabili della biologia molecolare classica:
1.l'accadere in vivo di reazioni chimiche che non si osservano in vitro;
2.la velocità di molte reazioni biochimiche, nettamente superiore rispetto alle stesse reazioni in laboratorio;
3.l'elevatissima efficienza di molte reazioni biochimiche, traccia diretta di fenomeni quantistici; e, più strabiliante di tutti,
4.la presenza di codici organici, che guidano i cicli chimici nell'organizzazione funzionale a più livelli della vita.
Questi problemi rientrano nella questione dell'attenzionalità, che nomina quella caratteristica dei sistemi viventi per cui tutte le loro più minuscole componenti – a cominciare dalle particelle subatomiche, come vedremo – utilizzano le risorse dell'ambiente in un'organizzazione coordinata di miriadi di operatori per costruire, conservare e riprodurre i sistemi. L'attenzionalità è nella scienza moderna il concetto corrispondente in filosofia classica all'anima vegetativa, com'era chiamato il principio basico della vita, condizione dell'accrescimento, della nutrizione e della riproduzione. Tutte le specie, dagli archaea all'uomo, si supportano sulle funzioni vegetative.