La questione tra antidarwinismo e antievoluzionismo è importantissima tanto che nei commenti del mio precedente intervento ci si lamenta del fatto per cui la confusione è aumentata e il mio articolo, quindi, non ha contribuito a migliorarla.
Ma quale è la questione del contendere?
Darwin espresse la sua convinzione che esseri umani e scimmie discendevano da un antenato comune nel suo libro L’origine dell’uomo, pubblicato nel 1871. Da quel momento in poi, i seguaci delle indicazioni di Darwin hanno cercato di supportare questa affermazione. Ma, nonostante tutte le ricerche eseguite, l’affermazione della “evoluzione umana” non è stata sostenuta da alcuna concreta scoperta scientifica, particolarmente nel campo dei fossili.
Pochi sono ossessionati dalla religione come certi atei, e la produzione del prof. Edoardo Boncinelli ne è una conferma. Dopo aver pubblicato ne 2011 “La scienza non ha bisogno di Dio” ritorna sull’argomento religione con “Contro il sacro. Perché le fedi ci rendono stupidi” dell’inizio di quest’anno.
Le affermazioni dei darwinisti sostengono che l’uomo di oggi si è evoluto da una creatura simile alla scimmia. Durante questo supposto processo evolutivo, che si ipotizza sia iniziato da 5 a 6 milioni di anni fa, si afferma che siano esistite alcune forme di transizione tra l’uomo di oggi e i suoi antenati.
Inizialmente le domande erano rivolte solo a Fabrizio Fratus in quattro punti proposti da Fabio Vomiero, a seguire abbiamo messo le risposte non solo di Fratus ma anche quelle di Pennetta e Bertolini per riproporre il confronto originale e per completezza.