La teoria dell’evoluzione si sviluppò in seguito alla pubblicazione, nel novembre del 1859, del libro di Charles Darwin: “Sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita”. Come indica il titolo inizialmente la teoria dell’evoluzione delle specie si basava sulla selezione naturale.
Quando però la comunità scientifica si rese conto che la selezione naturale non può causare il formarsi di nuove specie, si aggiunsero al processo le mutazioni genetiche. Fu l’inizio del neo-darwinismo. Però, come abbiamo descritto nell’articolo “la selezione naturale e le mutazioni genetiche possono causare il formarsi di nuove specie?” (1), neppure le mutazioni, che sono eventi rari e nella maggioranza dei casi dannosi, possono innescare il cambio di specie. La teoria dell’evoluzione si rivela, pertanto, a più di centocinquant’anni dalla sua pubblicazione, un coacervo di ipotesi fantasiose (come la generazione spontanea, vedi nota 2), non provate scientificamente.
Negli anni sucessivi alla pubblicazione del libro di Darwin, accaddero vari fatti importanti che influenzarono da un punto di vista filosofico, sociale e politico gli anni futuri.
Innanzitutto, già nel 1867 Karl Marx, fervente evoluzionista ed ammiratore di Darwin, pubblicò la sua opera principale, “il Capitale”. Vedemo più avanti nel articolo il perché Marx fu influenzato da Darwin.
Nel 1872 fu pubblicato “Le morali e i dogmi dell’antico e accettato rito scozzese della libera muratoria”, dell’americano Albert Pike, l’opera principale della Massoneria, che influenzò l’esoterica H.P. Blavatsky e tutto il pensiero relativista del XX secolo.
Nel novembre 1875 fu fondata a New York la Società Teosofica. I principali soci fondatori furono: Helena Petrovna Blavatsky, Herny Steel Olcott e William Quan Judge. La teosofia fu una specie di credenza gnostica, secondo la quale tutte le religioni avrebbero un fondo di verità perché tutte predicano l’amore e la pace. H.P. Blavatsky (1831-1891), sostenne che il Cristianesimo sarebbe stato un ostacolo per il raggiungimento della verità e diffuse concetti gnostici come l’auto-salvazione, l’auto-deificazione e la reincarnazione. Abbiamo già analizzato il tema della teosofía e l’influenza che ebbe su persone come Rudolf Steiner, George Gurdjieff e Renè Guenon, oltrè sul movimiento sorto nella seconda metà del XX secolo e conosciuto con il nome di new age (3).
Infine nel 1879 Herbert Spencer divulgò la filosofia del darwinismo sociale, secondo la quale la lotta per la vita sarebbe alla base non solo del regno animale, ma anche delle società umane. L’uomo veniva pertanto degradato a “animale sviluppato”. In pratica il concetto evoluzionista della “sopravvivenza del più adatto” iniziò ad applicarsi non solo al regno animale, ma anche all’uomo. In quest’ottica non esistono il bene e il male, e quindi non esiste il peccato. Secondo questa filosofia tutto il progresso umano è stato raggiunto in seguito alla sopraffazione dei più deboli. I più forti e meglio adattati hanno prevalso e hanno potuto scoprire nuove e più efficenti tecnologie. Lentamente il concetto di “evoluzione” è stato ampliato ad ogni campo di studio.
Vediamo a tale proposito questa citazione dell’evoluzionista Julian Huxley:
Il concetto di evoluzione è stato esteso a svariati campi di studio, oltre a quello della biología. Per esempio a soggetti inorganici come le stelle (infatti si parla di “evoluzione stellare”, o “vita di una stella”), o alla formazione degli elementi chimici. Inoltre questo concetto è stato esteso alla linguistica, alla antropología sociale, alle leggi compárate, alla religione, tutti temi che si sono iniziati a studiare da un punto di vista evolutivo, tanto che oggi si è autorizzati a pansare che l’evoluzione sia un proceso universale, che racchiude tutto.
Julian Huxley, Evolution and genetics, in VR Newman, What is science? (1955), p. 272.
In effetti oggi il termine “evoluzione” è talmente abusato che in qualsiasi rivista o periodico, o programma televisivo si ascoltano frasi di questo tipo: “evoluzione del pensiero”, “evoluzione personale”, “evoluzione spirituale”.
Torniamo al 1879 e al darwinismo sociale. Secondo questa filosofia l’uomo non è altro che un animale sviluppato e pertanto deve agire secondo la legge della giungla, la legge del più forte. Charles Darwin ed Herbert Spencer diffusero le loro teorie naturalistiche e sociali a vari pensatori che a loro volta influenzarono, tutta l’umanità. Mi riferisco a Karl Marx, Ernst Haeckel, Friedrich Nietsche e Sigmund Froid.
Friedrich Engels, il discepolo di Marx, fu il primo a leggere il libro di Charles Darwin. Vediamo una parte della sua lettera a Marx il 12 dicembre 1859:
Darwin, che sto leggendo ora, è splendido.
C. Zirkle, Evolution, Marxian Biology and the social scene, 1959, p.85
Ecco la prima risposta di Marx, il 19 dicembre 1860:
Sebbene sia scritto con un crudo stile inglese, questo è il libro che contiene le basi, nella storia naturale, per la nostra visione.
C. Zirkle, Evolution, Marxian Biology and the social scene, 1959, p.88
Ed ecco una seconda risposta di Marx ad Engels il 16 gennaio 1861:
Il libro di Darwin è molto importante e mi serve per provare che la lotta di classe nella storia umana ha dei fondamenti sulle basi della selezione naturale.
C. Zirkle, Evolution, Marxian Biology and the social scene, 1959, p.88
E’ evidente pertanto che il marxismo-leninismo è stato influenzato fortemente dal darwinismo. Vediamo quest’altra citazione di R. Milner:
L’idea che l’evoluzione sia basata sulla competitività coincide con l’ideologia marxista della lotta di classe.
Richard Milner, Enciclopedia of Evolution, 1990, pag. 412
Secondo la dottrina darwinista/marxista pertanto, non solo gli animali dovrebbero combattere selvaggiamente con lo scopo di sopravvivere, causando in questo modo il formarsi di nuove specie, ma anche i gruppi umani dovrebbero fare lo stesso. Vediamo questa citazione del biologo evoluzionista Michael Pitman:
Ai funerali di Marx, Engels dichiarò che, come Darwin aveva scoperto le leggi dell’evoluzione organica nella storia naturale, allo stesso modo Marx aveva scoperto le leggi dell’evoluzione nella storia umana. Con la sua denigrazione degli aspetti non materiali della vita umana e la sua missione di sradicare le tradizioni e scardinare i concetti creazionisti dalla mente umana, il comunismo risulta essere una delle più forti ideologie che derivano dal pensiero di Darwin. Dopo il 1949, quando i comunisti presero il potere in Cina, il primo testo che fu introdotto nelle scuole non fu ne marxista, ne leninista, ma darwinista.
Michael Pitman, Adamo e l’evoluzione, 1984 (p.24).
Vediamo un’altra citazione di Milner:
Il darwinismo fu accolto nei paesi comunisti proprio in quanto Marx ed Engels considerarono che “L’origine delle specie” (1859), fosse una giustificazione scientifica per la loro ideología rivoluzionaria. Per quanto riguarda le teorie socialiste il darwinismo provava che ogni cambio e progresso era il risultato di aspre lotte. Essi enfatizzarono le basi materialistiche della conoscenza che sfidava il diritto divino degli zar.
Richard Milner, Enciclopedia of Evolution, 1990, pag. 119.
In pratica il darwinismo e il marxismo sono intimamente collegati. Il darwinismo si riproponeva di descrivere come si originarono nuove specie animali e la risposta che si dava era la selezione naturale. Il comunismo di Marx ed Engels individuava nella lotta di classe il modo per raggiungere una società giusta. La lotta per la sopravvivenza era semplicemente applicata dagli animali agli umani, in quanto nella concezione darwinistica l’uomo era solamente un animale sviluppato. Anche la Creazione di Dio, e l’esistenza stessa di un Dio personale, negata dal darwinismo, è stata negata dal comunismo, infatti le società comuniste che si svilupparono in seguito al marxismo sono state fortemente atee (Unione Sovietica, Repubblica popolare cinese) e particolarmente anti-cristiane.
Sia Lenin che Stalin erano darwnisti e atei. Leggiamo questa citazione in riferimento a Stalin:
Quando era molto giovane, ragazzino in una scuola ecclesistica, il camerata Stalin ha sviluppato una mente critica e dei sentimenti rivoluzionari. Iniziò a leggere Darwin e divenne un ateo.
E. Yaroslavsky, Landmarks in the life of Stalin, 1940, p. 8-9 (scritto e pubblicato a Mosca, da un seguace di Stalin, quando Stalin era in vita).
L’ateismo di stato venne insegnato ai bimbi nelle scuole, supportato ovviamente dal darwinismo. Sia l’Unione Sovietica (con tutti i suoi stati satellite, inclusi quelli in America latina), che la Repubblica popolare cinese (con la sua forte influenza in Asia, in paesi come Vietnam, Laos e Corea del Nord), erano nazioni profondamente atee e anti-cristiane. Si implementarono politiche educative tese a sradicare dalla mente dei bimbi il concetto di un Dio Trascendente, mostrando la fede cristiana come una menzogna oscurantista, superata e inutile. Si sottolinearono episodi negativi della storia della Chiesa Cattolica, come l’inquisizione e i processi a Giordano Bruno e Galileo Galilei. Già nel primo periodo sovietico, ancora durante il dominio di Lenin, esistevano vari gruppi “anti-Dio”, appoggiati dal governo, che pubblicavano riviste che diffondevano l’ateismo e dileggiavano la fede cristiana.
Nel 1925 venne creata la Lega degli Atei militante o “società dei Senza Dio”, un’associazione anti-religiosa guidata principalmente dai bolscevichi. Lo scopo era installare nella mente dell’uomo sovietico il materialismo, e una visione scientifica della realtà, depurata da ogni influenza spirituale. Già nel 1934 il 28% delle chiese ortodosse e il 52% delle sinagoghe furono chiuse dalle autorità sovietiche. Varie chiese furono distrutte, come la cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca, abbattuta nel 1931, e l’ideologia comunista/ateista si consolidò. La propaganda sovietica mostrava che mentre l’occidente era intriso di superstizione e rimaneva cristiano, l’Urss aveva abbandonato il Cristianesimo e aveva scelto un cammino scientifico e progresista. Durante gli anni 30’ furono proibite le celebrazioni per il Natale. La Chiesa ortodossa fu descritta come corrotta e strumentale al potere degli zar e per questo fu continuamente osteggiata. La frase di Marx “la religione è l’oppio dei popoli” risuonava continuamente nei messaggi della propaganda. Alla fine della seconda guerra mondiale la maggioranza della popolazione russa era atea. In realtà quella sovietica è stata una delle maggiori persecuzioni anti-cristiane mai registrate nella storia umana.
Ma Stalin non si limitò a perseguire i cristiani. Egli perseguì soprattutto i suoi oppositori politici. Dal 1921 al 1953 vi furono circa 799.455 esecuzioni dirette (4), 1,7 milioni di morti nei gulag e 390.000 morti ai lavori forzati, per un totale di circa 2,9 milioni di vittime (5). Secondo altri storici le vittime di Stalin furono molte di più e raggiungero il numero di nove milioni di morti (6). Stalin, fervente evolucionista stava solo mettendo in pratica la legge del più forte, o la “legge della sopravvivenza del più adatto”.
Abbiamo visto pertanto che la prima forte influenza filosofica e sociale del darwinismo è stato il comunismo, con tutte le sue implicazioni rivoluzionarie ed atee.
La seconda influenza della filosofia darwinista incominciò a diffondersi già nel 1865. Il cugino di Darwin, Francis Galton (1822-1911), pubblicò la sua teoria sul miglioramento genetico della razza dominante in una serie di articoli che in seguito ampliò nel suo libro Hereditary Genius (1869). In seguito, nel 1883, inventò il termine “eugenetica”.
Galton sviluppò le sue teorie proprio sulla base del darwinismo. Essendo l’uomo, in quest’ottica, niente più che un animale sviluppato, i gruppi sociali più evoluti devono, sulla base delle nuove tecnologie che implementano, sviluppare tecniche di miglioramento genetico, in modo da poter prevalere sulle razze inferiori. La falsa promessa dell’eugenetica divulgava il concetto che la razza superiore doveva prevalere sulle altre, anzi le altre avrebbero dovuto essere eliminate forzatamente. Ovviamente la teoria iniziale di Galton fu poi messa in pratica con il nacional-socialismo di Hitler appena 75 anni dopo la pubblicazione di “Hereditary Genius”. Più avanti nell’articolo ci soffermeremo su questi temi.
Un altro fervido evoluzionista fu Ernst Haeckel (1834-1919), professore all’università di Jena, in Germania. Egli divulgò il darwinismo nel continente europeo. Proprio come Tomas Huxley fu considerato il “mastino” dell’evoluzionismo in Gran Bretagna, Haeckel lo fu nell’Europa continentale. Il movimiento fondato da Haeckel nel 1906, la “Lega monista”, fu una specie di culto mistico delle forze della natura, alla base del quale vi era il monismo, overo uno spiccato materialismo panteista, quindi la totale negazione di Dio e dell’opera salvifica di Gesù Cristo.
Vediamo due importanti citazioni su Haeckel:
Il darwinismo ha interrelazionato due temi: la selezione naturale e la “lotta per la sopravvivenza”. Il darwinismo socale è un tentativo di spiegare e di influenzare la società umana nei termini dell’evoluzione, mail proto-nazista Haeckel diede di esso un interpretazione diferente dal capitalista Herbert Spencer o dal comunista Karl Marx. Il centro del pensiero di Haeckel è la lotta tra le cultura umane più evolute e quelle sottosviluppate, in pratica la lotta tra le razze.
Michael Pitman, Adam and Evolution (1984) p.48.
Il darwinismo tedesco fu plasmato da Ernst Haeckel che lo ha combinato con un forte anti-clericalismo, un forte patriottismo militarista e la visione della purezza della razza germanica. Incoraggiò la distruzione di molte chiese in Europa e avversava frasi come “i miti erediteranno la terra”, oltre al concetto stesso di compassione per i più deboli.
R. Milner, Encyclopedia of evolution (1990), p. 119
Anche Friedrich Nietzsche (1844-1900), fu influenzato dagli scritti di Darwin. Vediamo a tale proposito questa citazione:
Secondo Nietzsche l’unico modo per evolvere sarebbe quello di sopraffare le razze deboli in modo da produrre la super-razza.
T. Walter Wallbank and Alastair M. Taylor, Civilization Past and Present, Vol I, (1949 ed.) Pag 274.
L’unico tipo di persona adattata alla sopravvivenza è colui il quale ha il potere di ottenere autorità, non importa quanto spietati siano i suoi mezzi. L'uomo che potrebbe governare è il superuomo, le cui virtù sono costituite, dal coraggio, la forza, l'egoismo, l’arroganza, e la spietatezza.
Walter Wallbank and *Alastair M. Taylor, Civilization Past and Present, Vol. 2 (1949 ed.), p. 27
Ecco un’altra citazione su Nietzsche, di Oscar Levy:
Nietzsche, il grande esponente tedesco del militarismo, ha esteso il principio darwinista della “sopravvivenza del più adatto” in modo da ispirare i suoi connazionali alla lotta. Secondo lui, “il supremo standard di vita è il materialismo puro e il potere di sopravvivere”. La guerra del 1914-1918, fu il risultato di un clima calcolato che si è sviluppato dalle idee diaboliche di Nietzsche per la sottomissione del mondo. Il Generale von Bernhardi, nel suo libro “The next war”, mostra la connessione tra la guerra e la biología. Secondo lui, “la guerra è una necessità biológica di prima importanza, un elemento regolatore nella vita dell’umanità che non può essere tralasciato. La guerra incrementa la vitalità e promuove il progresso umano”. Il summum bonum (il più alto bene), della vita secondo le parole stesse di Nietzsche è: “L’uomo deve allenarsi alla guerra e la donna alla ricreazione del guerriero; tutto il resto è follia”.
Oscar Levy, Complete Works of Nietzsche, 1930, vol 2, pag. 75.
La dottrina darwinista ha influenzato molti pensatori anche sulla necessità diretta di una guerra. Vediamo questa citazione:
La più grande autorità tra tutti coloro che inneggiano alla guerra è Darwin. Da quando la teoria della evoluzione è stata divulgata, i militaristi possono coprire il loro naturale istinto barbárico con il nome di Darwin. E proclamare che gli istinti sanguinari che provengono dal profondo del loro cuore sono l’ultima parola della scienza.
Max Nordau, The philosophy and morals of war, in morth american review, 169, (1889), pag. 794.
Dal 1870 (guerra franco-prussiana), allo scoppio della prima guerra mondiale le tensioni crebbero tra differenti ideologie per il controllo dell’Europa centrale. Molte persone, influenzate dall’ideologia darwinista sostennero che era necessaria una nuova guerra, come per esempio l’ufficiale tedesco Frederich von Bernhardi, che scrisse un libro basato sulle teorie evoluzioniste, il cui titolo era “Germania, la prossima guerra”. Vediamo a tale proposito una citazione di R. Milner:
Durante la prima guerra mondale, vari intelletuali tedeschi credevano che la selezione naturale fosse qualcosa di omnipotente (Allmacht), ossi una legge di natura che li autorizzasse alla sanguinaria lotta per il dominio. Il loro scritti politici e militari promuovevano le teorie di Darwin come la base scientifica di una ricerca per la conquista del mondo, ed erano supportati da scienziati e biologi tedeschi.
R. Milner, Encyclopedia of evolution, (1990), p. 53
Ma neppure dopo la sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale le idee di supremazia della razza tedesca e di lotta per il dominio del mondo si affievolirono. Anzi, queste idee si rafforzarono, quando il “darwinismo sociale”, insieme alla filosofia teosofica, fecero da substrato per la diffusione dell’ariosofia, del misticismo nazista e del neo-paganesimo, concetti che diedero poi origine alla fondazione della società Thule (1918) da parte del massone Rudolf von Sebottendorff e all’ascesa del nazionalsocialismo.
Hitler stesso dimostrò di essere stato influenzato da Darwin nel suo scritto Mein Kampf (la mia lotta). Vediamo queste due citazioni al riguardo:
Ci si rende presto conto, leggendo il Mein Kampf di Hitler, che il darwinismo lo influenzò in particular modo sui concetti della razza dominante, della soluzione finale e degli esperimenti di eugenetica.
Robert Clark, Darwin, prima e dopo, 1948, pag. 115.
Durante gli anni 30’ Hitler credeva realmente di mettere in pratica il darwinismo con la sua dottrina che alcune persone che si opponevano a lui e le razze considerate inferiori dovevano essere eliminate, allo scopo di creare un nuovo ordine guidato dalla razza dominante tedesca.
R. Milner, Encyclopedia of Evolution, 1990. Pag. 119.
Hitler inoltre, si oppose decisamente al Cristianesimo, vediamo questa citazione:
Hitler supportò con decisione l’idea dell’evoluzione biologica come l’arma più forte contro la religione tradizionale e condannò ripetutamente il Cristianesimo per essere opposto alla teoria dell’evoluzione…per Hitler l’evoluzione era l’apice della scienza e della cultura moderna e la difese tenacemente come aveva fatto Haeckel.
Daniel Gasman, Scientific origins of modern socialism: social darwinism in Ernst Haeckel and the german monist league, 1971, pag. 188.
Anche la cosidetta “soluzione finale”, ossia il tentative di cancellare gli ebrei dalla faccia della terra (circa 6 milioni di morti), ebbe origine, second vari studiosi, nell’influenza che il darwinismo ebbe su Hitler, vediamo questa citazione:
Non posso negare che la teoría dell’evoluzione e l’ateismo che ne è derivato, ha favorito una situazione di degrado morale che rese possibile l’olocausto.
Edward Simon, Another side of the evolution problem, jewish press, January 7, 1983, p. 248.
Vediamo ora una frase emblematica di Hitler, che dimostra la forte influenza del darwinismo sul suo pensiero:
“Colui che vuole vivere deve combattere; colui che non vuole combattere, in questo mondo dove la lotta permamente è la legge della vita, non ha il diritto di esistere.”
Frase di Hitler riportata in Robert E. Ed Clark, Darwin before and after, 1948, p.115.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica si affermarono come le uniche superpotenze mondiali.
Il darwinismo però, dopo aver influenzato sia il comunismo che il nazional-socialismo, non è stato sconfitto.
A partire dal 1950 cominciava un periodo d’oro per lo sviluppo della scienza e della tecnologia. L’energia nucleare era stata imbrigliata, nuovi aerei a reazione erano stati costruiti, nuovi missili avrebbero presto varcato l’immensità dello spazio cosmico e nuove medicine avrebbero risolto il problema delle malattie, sconfiggendo la sofferenza e il dolore. Sembrava che l’uomo avesse raggiunto il dominio totale sulle forze della natura.
In Unione Sovietica vari concetti derivati dal nichilismo, sfociarono nel supranaturalismo, ossia nella filosofia cosmista, alla base della quale vi era il concetto che l’uomo attraverso la scienza potrebbe raggiungere l’immortalità, risuscitare i suoi antenati e colonizzare l’universo.
In pratica l’uomo potrebbe diventare Dio. Ecco che il vecchio sogno gnostico, quello dell’unione con Dio, sarebbe stato messo in pratica, a breve, non con la spiritualità, ma con la tecnica.
Ma più avanti, nel 1991, con la caduta dell’Unione Sovietica, il Cristianesimo tornò ad affermarsi, e pertanto laddove si pensava che Gesù Cristo fosse stato sconfitto, il vero sconfitto fu proprio Karl Marx, e la sua ideologia comunista, derivata dal darwinismo.
La teoria dell’evoluzione comunque continuò ad essere insegnata nelle scuole e i bimbi vengono indottrinati non solo a credere che detta teoria sia in tutto e per tutto vera, ma vengono pure indotti indirettamente ad assumere il concetto di “evoluzione” personale, e quindi anche spirituale, nelle loro vite, presenti e future. Tutto ruota intorno a una supposta evoluzione della quale tutti dovremmo far parte. Ecco pertanto che il concetto di evoluzione spirituale e superazione personale si amalgano molto bene con i concetti espressi nella filosofia new age.
Siccome in quest’ottica non esiste il concetto di un Dio personale, non esiste il concetto di peccato, e pertanto viene avallata l’eliminazione delle norme etiche alla base del Cristianesimo. Per esempio, sempre in un ottica evoluzionista, si permette l’ingenieria genetica (gli ogm, che avantaggiano forti gruppi economici ma sono dannosi per la salute umana), l’aborto, l’eutanasia, le unioni tra omosessuali (avallate dal buddismo, vedi nota 7), e persino l’adozione di bimbi a coppie omosessuali, oltre a pratiche abominevoli come l’utero in affitto (surrogazione di maternità) e la negazione delle diversità sessuali (filosofìa gender). Si va persino oltre, e riallacciandosi al cosmismo, tanto in voga nel dopoguerra sovietico, s’inizia a parlare di clonazione umana e di eugenetica. Con qest’ultima pratica, si tornerebbe al sogno di Francis Galton, il cugino di Darwin. L’eugenetica permetterebbe di forgiare una “umanità migliore”. L’ultima tendenza estrema dell’eugenetica collegata alla tecnologia è il transumanesimo, che porterebbe una ristretta elite di persone a cercare addirittura l’immortalità, credendo di potersi sostituire a Dio.
E’ l’epoca attuale, dominata da una forte globalizzazione darwinista, che a differenza del comunismo e del nazional-socialismo, tendenze aggressive e quindi facilmente individuabili, è caratterizzata da un procedere subdolo, che mostra come giuste, buone e alla moda le scoperte tecnologiche dell’ingenieria genetica, che servono sempre più a consolidare il potere di ristretti gruppi economici.
Yuri Leveratto
Copyright 2016
Bibliografia: Evolution handbook, Vence Ferrell.
Note:
1-http://yurileveratto2.blogspot.com/2015/08/la-selezione-naturale-e-le-mutazioni.html
2-http://yurileveratto2.blogspot.com/2015/08/critiche-alla-teoria-della-generazione.html
3- http://yurileveratto2.blogspot.com/2016/03/linfluenza-del-darwinismo-e-della.html
4- Seumas Milne: The battle for history. The Guardian. (12 September 2002).
5- Wheatcroft, Stephen G., Victims of Stalinism and the Soviet Secret Police: The Comparability and Reliability of the Archival Data. Not the Last Word, in Europe-Asia Studies, vol. 51, nº 2, 1999, pp. 315–345, DOI:10.1080/09668139999056
6-Erlikman, Vadim, Poteri narodonaseleniia v XX veke: spravochnik, Moscow 2004, Russkaia panorama, 2004, ISBN 5-93165-107-1.
7-http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/tibet/10682492/Dalai-Lama-supports-gay-marriage.html