ateoI CINQUE LIVELLI DI INFORMAZIONE UNIVERSALE
Statistica:
Considerando un libro, un programma di un computer o il genoma di un essere umano possiamo porci la seguente domanda: Il testo, da quante lettere, numeri e parole è costituito? Quante lettere individuali dell’alfabeto (per esempio a, b, c, d… z per l’alfabeto romano, o G, C, A e T per l’alfabeto del DNA) sono utilizzati? Qual è la frequenza dell’utilizzo di certe lettere e parole?

Per rispondere a questa domanda è irrilevante il fatto che il testo contenga significato o che sia totalmente insignificante o che sia composto da sequenze di simboli o parole ordinate in modo casuale. Il livello statistico infatti considera solo la quantità, ignorando totalmente l’aspetto contenutistico. Il livello statistico è il primo e più basso livello dell’informazione. Il livello statistico può essere visto come il ponte tra il mondo materiale e non materiale.
L’informazione vista in chiave unicamente statistica fu concepita da Claude E. Shannon, ma per comprendere l’informazione universale, la sola statistica non è sufficiente.
Cosintica (l’insieme di codice e sintassi):
La cosintica include tutte le unità strutturali e proprietà usate nel processo della creazione di informazione.
a) Codice:
Un codice è unicamente definito un insieme di simboli astratti. Per astratto si intende che non hanno alcuna relazione intrinseca o somiglianza con la realtà che vogliono rappresentare.
Da qui in poi useremo i cosiddetti “empirical statements” ovvero delle “asserzioni empiriche” (AE) non controversie prodotte dall’osservazione. Per comodità le chiameremo “AE”. Queste AE serviranno poi a formulare le “leggi dell’informazione”
AE (Asserzione Empirica) 1: Un codice è un requisito essenziale per presentare un’informazione universale. Un codice è una condizione necessaria ma non sufficiente per identificare o generare un’informazione universale.
AE 2: L’assegnazione e la determinazione dei significati a sequenze di simboli astratti sono processi intellettuali che dipendono da una convenzione.
AE 3: Una volta che un codice è stato definito da una determinata convenzione (frutto di una progettazione), deve essere rispettato da allora in poi.
AE 4: Se l’informazione è capita, il codice in questione deve essere noto sia al mittente che al ricevente.
AE 5: Un sistema di codici è sempre il risultato di un processo intellettuale e dunque necessita di una intelligenza che l’ha originato.
AE 6: Ogni sequenza di informazione universale (IU) può essere rappresentata da qualunque codice del sistema di IU (alfabeto italiano, morse, braille)
b) Sintassi:
Se guardiamo al testo di una qualsiasi lingua vediamo che solo certe combinazioni di lettere formano parole con un senso. Il motivo di tale fenomeno è che la lingua è determinata da una preesistente, premeditata e intenzionale convenzione. Tutte le altre possibili combinazioni non appartengono al lessico della lingua.
La sintassi comprende tutte le caratteristiche strutturali del modo in cui è rappresentata l’informazione. Questo secondo livello coinvolge soltanto il sistema stesso dei simboli (il codice) e le regole per le quali i simboli e le catene di simboli sono combinati (grammatica, lessico). Questo è indipendente da ogni particolare interpretazione del codice.
La sintassi è l’insieme di tutte le regole di un lingua (che sia linguaggio matematico, logico, naturale, del computer…). Essa può essere anche definita, in parte, come l’insieme delle regole grammaticali.
Semantica: le sequenze dei simboli e delle regole sintattiche formano le condizioni necessarie per rappresentare l’informazione. Ma il punto critico riguardante la trasmissione dell’informazione non è il particolare codice scelto, nemmeno la dimensione, né il numero e né la forma delle lettere, nemmeno il metodo di transizione; è piuttosto la semantica (dal greco semantikos= significato) questo significa il messaggio che contiene, l’affermazione, il senso, il significato.
L’informazione stessa non è mai l’oggetto attuale o l’atto, non è nemmeno una relazione (evento o idea), ma simboli codificati semplicemente rappresentano ciò che è discusso. Simboli di natura estremamente diversa giocano un ruolo sostitutivo nei confronti della realtà o di un sistema di pensiero. L’informazione è sempre una rappresentazione astratta di qualcosa di abbastanza differente. Per esempio, i simboli nel giornale di oggi rappresentano un evento accaduto ieri; questo evento non è contemporaneo; dunque potrebbe essere accaduto in un altro paese e non essere assolutamente presente dove e quando l’informazione è trasmessa. Le parole genetiche nelle molecole di DNA rappresentano gli specifici amminoacidi che saranno usati in futuro per la sintesi di molecole di proteine.
AE 7: Un aspetto importante dell’Informazione Universale è che è stata trasmessa da qualcuno e che è stata progettata per qualcuno. Un mittente e un ricevente sono sempre implicati quando vi è Informazione Universale.
AE 8: La semantica è un attributo necessario per l’Informazione Universale.
AE 9: l’Informazione Universale ci porta a ritroso verso una sorgente intellettuale (mittente), ciò si deduce ripercorrendone all’indietro i passi lungo la catena di trasmissione.
AE 10: l’Informazione Universale non può essere originata da processi fisici e chimici casuali e non guidati.
Pragmatica:
La pragmatica è l’azione che mittente si aspetta o desidera dal ricevente. L’azione che si aspetta nel messaggio può essere sia implicita che esplicita. L’informazione richiede un’azione. In questo contesto è irrilevante se il ricevente dell’informazione agisce nel modo desiderato dal mittente dell’informazione, o agisce nel modo opposto, o non agisce.
Qualsiasi trasmissione di informazione è tuttavia associata con l’aspettativa, dalla parte del mittente, di generare un particolare risultato o effetto sul ricevente. Anche lo slogan pubblicitario più breve è studiato per avere un effetto in chi riceve il messaggio affinché compri un determinato prodotto piuttosto che un altro. Abbiamo dunque raggiunto un livello totalmente nuovo sul quale opera l’informazione, che noi chiamiamo pragmatica (dal greco pragma=azione). Il mittente è anch’esso coinvolto in un’azione finalizzata per realizzare il suo desiderio (esempio: profitto o vendite), cercando dunque di progettare il messaggio migliore (semantica) e trasmettendolo in modo che si diffonda il più possibile attraverso giornali, televisione, ecc
Quindi, tramite ripetute osservazioni, possiamo postulare queste asserzioni empiriche:
AE 11: L’IU possiede sempre un attributo pragmatico
AE 12: L’IU è inviata per portare il ricevente a eseguire un certa azione o rispondere in qualche modo desiderato.
AE 13: Quando l’attributo pragmatico dell’IU è espresso nel mondo materiale richiede sempre una macchina (corpo umano, computer, ecc.), intesa come uno strumento materiale che richiede energia per eseguire funzioni specifiche.
AE 14: L’IU e l’atto creativo sono richiesti per la progettazione e la costruzione di tutte le macchine.
AE 15: L’esistenza di un macchinario funzionante invariabilmente significa che l’IU sta influenzando, o ha influenzato, il mondo materiale.
AE 16: Le macchine operano all’interno delle leggi fisico-chimiche della materia (massa e energia).
AE 17: Le macchine causano la materia a funzionare con consistenza in modi specifici producendo risultati consistenti, che non si sarebbero mai potuti ottenere solamente con processi fisico-chimici non guidati (casuali).
Apobetica:
Siamo già giunti alla conclusione che per ogni informazione il mittente sta cercando di realizzare un fine. Siamo ora arrivati all’ultimo è più alto livello di informazione sul quale opera l’informazione, si chiama apobetica (quella parte dell’informazione che ha a che fare con il fine, il risultato stesso). L’autore Werner Gitt inventò questo termine “apobetica” (dal greco apobeion=risultato, conseguenza). Il risultato del ricevente è fondato sul fine desiderato dal mittente: ciò vuol dire che è presente un piano. L’aspetto apobetico dell’informazione è il più importante dei cinque livelli poiché riguarda la questione del risultato (conseguenza) desiderato dal mittente.
Negli articoli più sbalorditivi di Alex Williams “Inherance of biological information”, l’autore ha spiegato questi cinque livelli applicati all’informazione biologica. Usando gli ultimi quattro livelli sopra citati siamo riusciti a sviluppare una definizione univoca dell’informazione: un messaggio codificato, rappresentato simbolicamente che trasmette una richiesta di azione e un fine premeditato. Si definisce ogni entità che corrisponde a questa definizione con la sigla (IU) che significa “informazione universale”
AE 18: Ogni pezzo di Informazione Universale ha uno scopo (è teleologico).
AE 19: La qualità teleologica dell’Informazione Universale è il livello più importante poiché comprende sia le intenzione iniziali che le ultime del mittente.
AE 20: Le cinque qualità dell’Informazione Universale (statistica, cosintica, semantica, pragmatica, apobetica) sono valide sia per il mittente che per il ricevente.
AE 21: All’interno dell’Informazione Universale i livelli della cosintica, della semantica e della pragmatica sono interconnessi in tal modo che ogni livello inferiore sia un prerequisito necessario per la realizzazione del livello superiore.
AE 22: Sebbene la qualità apobetica sia raggiunta per ultima, è concepita nella mente del mittente per prima ed è l’impulso iniziale per il messaggio (l’Informazione Universale) e per gli effetti successivi.
AE 23: Non vi sono alcune leggi naturali conosciute attraverso le quali la materia da sola potrebbe dare vita a Informazione Universale, e non vi sono nemmeno processi fisici casuali o fenomeni materiali che sono capaci di farlo.
L’IU potrebbe esser confusa con un oggetto che mostra evidenza della sua progettazione. Dato che abbiamo visto che l’IU ha una causa intelligente, si potrebbe credere che anche un motorino, un vaso o qualsiasi altra cosa che mostra segni di un progetto sia IU. Ma questo non è vero, poiché, anche se una moto evidentemente è stata progettata da un intelligenza, non soddisfa tutti e 5 i livelli di IU.
 
 


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