Sessanta anni fa, all'epoca dei miei studi universitari, la cellula del corpo umano era considerata come una specie di sacco pieno di una sostanza gelatinosa, con un nucleo di cui non si conosceva nemmeno la funzione. Con l'avvento del microscopio elettronico e di altri strumenti di precisione che indagano la struttura molecolare lo scenario è completamente cambiato e si è scoperto che la cellula è tutt’altro che semplice, ma è di una straordinaria complessità. Immaginando la cellula ingrandita con le dimensioni di un
astronave nella sua superficie si possono vedere migliaia e migliaia di boccaporti che si aprono e si chiudono facendo entrare o uscire materiali; entrati in uno di questi boccaporti al suo interno si può vedere un mondo di alta tecnologia e di estrema complessità.
Possiamo vedere corridoi e condotte in reti altamente organizzate che si diramano in ogni direzione dal perimetro della cellula. Alcuni corridoi conducono alla "banca dati" del nucleo passando dentro altri boccaporti che si aprono e chiudono anch'essi per fare entrare e uscire altre sostanze .Altri corridoi portano ad altre stanze o reparti di assemblaggio o di trattamento dei vari materiali. Altri corridoi ancora portano al reparto che funge da centrale energetica della cellula. Il nucleo che è a forma di cupola geodesica, che ha un diametro di un chilometro con l'ingrandimento immaginato, contiene, come abbiamo già detto la banca dati che serve a programmare tutta l'attività della cellula: la banca dati è fatta da nastri lunghissimi (il DNA) avvolti in pacchi ordinati e confezionati. Lungo i numerosi corridoi
si muovono delle proteine motrici, specie di robot molecolari dotate di gambe (proprio cosi'), di un corpo e di una teste sopra la quale sono letteralmente appiccicate le sostanze da trasportare nei vari reparti: le proteine motrici si chiamano kinesina e dineina: la kinesina
trasporta i materiali dal centro alla periferia della cellula e la dineina li trasporta dalla periferia al centro.
Le sostanze trasportate, in genere proteine, sono etichettate, hanno cioè una specie di vero e proprio codice fatto da una sequenza chimica: questa sequenza chimica viene esaminata da un'altra proteina “robot” posta in prossimità della porta di un determinato scompartimento: se il" codice" è quello giusto la porta si apre e la proteina entra per fare il suo lavoro nello scompartimento; se per caso è avvenuto un errore nella sequenza il carico non viene riconosciuto, la porta si chiude e il carico non può entrare nel reparto di lavorazione. Inoltre la cellula possiede la capacità di duplicarsi attraverso complessi meccanismi, sia il nucleo col DNA sia il resto degli scompartimenti; è come
se un'astronave avesse i meccanismi automatici per la sua duplicazione con la formazione di un'astronave figlia. Da questa breve descrizione si deduce, e mi pare evidente, che tutta questa complessità incredibile è stata progettata. Certo il progettista non si vede e per questo molti ritengono che il progettista non esista. Io penso invece che esista ma non si faccia vedere.......perchè forse è umile.