La regolazione della pressione arteriosa è un sistema irriducibilmente complesso. Nel nostro corpo la pressione arteriosa deriva da tre fattori: la forza contrattile del cuore, la volemia, cioè il volume di liquido circolante nelle arterie e infine il calibro delle arteriole periferiche.
Più il calibro è ampio più sangue entra nelle arterie e la pressione si abbassa, perchè diminuiscono le resistenze periferiche. Esistono sistemi che regolano la pressione in modo da non farla scendere o alzare troppo; infatti una ipertensione a lungo andare provoca danni d'organo, una pressione troppo bassa non riesce a far arrivare una sufficiente quantità di sangue alla periferia, producendo egualmente gravi danni d'organo.
Come regola la pressione l'organismo?
Anzitutto esiste un controllo locale del vaso sanguigno: se infatti il metabolismo dei tessuti aumenta i livelli di ossigeno diminuiscono e quelli di anidride carbonica aumentano, in queste condizioni di ipossia e di ipercapnia il vaso si dilata permettendo un maggior rifornimento di ossigeno e una eliminazione più rapida dell'anidride carbonica, questa risposta è dovuta a dei chemiorecettori presenti nei vasi sensibili alla carenza di ossigeno e all'aumento della Co2. Inoltre esistono nei vasi dei recettori sensibili allo stiramento dei vasi sanguigni; per opera di questi ricettori i muscoli stirati si contraggono regolando cosi' il flusso sanguigno in modo che esso sia costante nel tempo. Questo riflesso allo stiramento si chiama riflesso di Bayliss.se non esistesse l'autoregolazione miogena che aumenta le resistenze arteriolari e che compensa l'aumento della pressione idrostatica in posizione eretta, si avrebbe una perdita notevole di liquidi dai vasi sanguigni e quindi notevole fuoruscita di liquido dai vasi sanguigni e di conseguenza notevoli edemi periferici degli arti. Oltre a questi riflessi chimici e meccanici locali esistono dei riflessi nervosi generali dovuti all'intervento del sistema simpatico neurovegetativo. La muscolatura liscia vasale è innervata dai neuroni postgangliari del sistema simpatico che utilizzano la noradrenalina come neurotrasmettitore. La noradrenalina causa la contrazione del muscolo dei vasi tramite l'attivazione dei recettori alfa 1 adrenergici. Essendo il sistema simpatico l'unico in grado di controllare la contrazione dei vasi esiste una attività basale che in condizioni fisiologiche mantiene i vasi parzialmente vasocostretti (tono simpatico basale). Per vasodilatazione e vasocostrizione si intendono aumenti o diminuzioni di questa attività basale, esistono inoltre sulle fibre muscolari dei vasi i recettori beta 2 adrenergicici che hanno bassa affinità per la noradrenalina e alta affinità per l'adrenalina proveniente dalla midollare surrenale. L'attivazione dei recettori B2 provoca vasodilatazione. La noradrenalina e l'adrenalina vengono prodotti insieme: sarà la diversa distribuzione dei recettori alfa 2 e beta 2 nei vari distretti del corpo a determinare quali vasi sono ristretti e quali vasi sono dilatati in vari momenti. esistono inoltre altri due ormoni che controllano la pressione arteriosa e il primo è l'angiotensina II. Nei reni viene prodotto l'enzima renina che poi converte l'angiotensinogeno, proteina prodotta dal fegato, in in angiotensina. I che è poi convertita in angiotensina, II dall'enzima di conversione dell'angiotensina chiamato ACE.L'angiotensina. II è un potente vasocostrittore che agisce attivando i recettori AT1 presenti sulla superficie vasale. L'altro ormone è la vasopressina (ADH) secreto dall'ipofisi posteriore che è un potente vasocostrittore. La regolazione pressoria è determinata soprattutto dalle variazioni della volemia. Quando la volemia cresce, cresce anche la pressione del sangue sulle pareti vasali. Il mantenimento di questi valori stabili è determinato principalmente dai reni con un meccanismo innestato da due ormoni: il primo è l'aldosterone, ormone prodotto dalle ghiandole surrenali che aumenta l'assorbimento del sodio nel tubulo contorto distale del rene aumentando contemporaneamente l'escrezione colle urine del potassio e degli idrogenioni, questo aumento del sodio in circolo diminuisce la diuresi provocando un aumento della volemia e quindi della pressione. L'altro ormone è la vasopressina secreto dall'ipofisi posteriore che a livello renale aumenta il riassorbimento dell'acqua nel tubulo contorto del rene in modo analogo all'aldosterone. Inoltre esiste anche il peptide natriuretico che viene rilasciato da specifici miociti presenti nell'atrio destro del cuore, questo ormone viene rilasciato quando la volemia è troppo alta e infatti esso agisce favorendo nel rene l'eliminazione colle urine del sodio e l'escrezione dell'acqua di minuendo cosi' la volemia.
Da questa breve descrizione della regolazione della pressione arteriosa si deduce che questo sistema regolativo molto complesso è anche irriducibilmente complesso, se manca uno solo dei componenti il sistema non può funzionare e non funziona se mancano o sono difettosi i ricettori posti nei vasi sanguigni sensibili alle variazioni della volemia dell'ossigeno e della Co2, non funziona se manca uno solo degli ormoni deputati alla regolazione della pressione. L'adrenalina, la noradrenalina, l'angiotensina, l'enzima di conversione dell'angiotensina I in angiotensina II,se manca l'aldosterone, se manca la vasopressina, la sua mancanza infatti determina una grave malattia: il diabete insipido, con perdita di enormi quantità di acqua colle urine. La mancanza dell'aldosterone provoca la malattia di Addison causata dalla carenza di funzione delle surrenali e caratterizzata tra l'altro da grave ipotensione. Tutta questa funzione di regolazione quindi deve essere avvenuta tutta in una volta e non attraverso piccoli passi successivi casuali, altrimenti il tutto non avrebbe funzionato. Ancora una volta il darwinismo è falsificato, e viene in luce il design