Il problema dell'origine della vita non è stato risolto. Per la nascita della vita sulla terra si è invocata anche la panspermia, cioè la disseminazione sulla terra primordiale di bacteri inglobati in asteroidi provenienti dallo spazio profondo.
Effettivamente sono state trovate in alcuni asteroidi tracce di bacteri molto simili a quelli presenti sulla terra attuale, ma è probabile che ciò sia dovuto ad una contaminazione terrestre, giacchè i bacteri provenienti dallo spazio dovrebbero essere molto diversi da quelli terrestri perchè in 3,8 miliardi di anni i bacteri sarebbero cambiati attraverso l'evoluzione e non sarebbero quindi simili a quelli terrestri moderni.
Il problema dell'origine della vita viene quindi spostato dalla terra in altri luoghi dell'universo e quindi non risolto giacchè in tutto il resto dell'universo conosciuto sono in vigore le stesse leggi fisico-chimiche e ciò che è impossibile sulla terra è anche impossibile altrove. Infatti è stato dimostrato sperimentalmente che un bacterio, per essere autosufficiente e poter vivere di vita autonoma necessita di almeno 387 proteine con una dimensione media di 300 aminoacidi ciascuna. Sotto questa cifra non potrebbe esserci vita autonoma. Ma è possibile che per caso siano potute sorgere 387 proteine?
Anzitutto, per avere una proteina funzionale gli aminoacidi devono legarsi tutti col legame amino-peptidico, ma per ogni legame che si forma vi sono molteplici combinazioni sbagliate che potrebbero formarsi: quando sulla terra vi era la situazione ipotizzata senza vita non esistevano chimici pronti a selezionare legami errati e per lasciare solo le combinazioni corrette. E’ decisamente impossibile che proteine corrette con legami aminoacidici giuste si siano formate per caso. Inoltre tutti gli aminoacidi presenti nelle proteine naturali sono levogiri ,cioè girano verso sinistra la luce polarizzata. Solo le proteine con tutti aminoacidi levogiri sono funzionali alla vita. Ma i legami peptidici creati artificialmente sono racemici, cioè per metà sono fatti da aminoacidi levogiri e per un'altra metà sono fatti da aminoacidi destrogiri, cosi' la proteina non risulta funzionale: la probabilità che si formi una proteina con tutti gli aminoacidi levogiri è estremamente bassa: per una proteina di 100 aminoacidi e di 1:10 ^30. Ma anche se si fossero prodotte tutte le proteine con i legami aminopeptidici giusti e gli aminoacidi levogiri giusti, rimane l'insormontabile problema delle proteine funzionali. Cioè le proteine devono essere funzionali allo sviluppo e al mantenimento della vita: abbiamo detto che per avere vita ci vogliono 387 proteine specifiche e adatte allo scopo della sopravvivenza. La funzionalità di una proteina qualsiasi è data dal preciso allineamento di 20 diversi aminoacidi: per ottenere 387 proteine che funzionano nel modo corretto il caso cieco avrebbe dovuto trovare le proteine giuste vagliando 20^116.100 possibilità.
Anche la teoria per cui la vita primitiva era composta di RNA e non di proteine è poco plausibile: infatti il RNA è molto instabile e per avere un ribozima, cioè una funzione enzimatica del RNA ci vorrebbero catene molto lunghe; il RNA si sfalderebbe prima, inoltre perchè il RNA possa funzionare deve avere tutti gli zuccheri nella sua molecola destrogiri e si pone quindi lo stesso problema che si poneva per le proteine con gli aminoacidi levogiri: all’origine del processo atto a creare la vita come ipotizzato nelle diverse teorie evoluzioniste servirebbe un chimico.
E poi come si sarebbe formato il codice genetico?
Infatti, senza codice genetico, tutte le proteine eventualmente prodotte dal RNA con la sua azione catalizzatrice sarebbero sempre diverse e quindi caotiche senza un codice che dica quali aminoacidi mettere e quali no. Da tenere presente che i codici sono sempre prodotti da una intelligenza. Spero di avere dato una idea delle enormi difficoltà alla nascita della vita senza prendere in considerazione un progetto all’origine.