La duplicazione del DNA è un meccanismo molto complesso e raffinato sostenuto dalla dnapolimerasi e da altre proteine coadiuvanti anch'esse essenziali. Come tutte le macchine molecolari anche la DNA polimerasi può commettere errori di copiatura dovuti alle più svariate cause. Si possono produrre circa 60.000 errori per ogni copiatura del DNA: gli errori nel DNA si chiamano mutazioni e l'organismo non potrebbe tollerare una simile quantità di sbagli per ogni moltiplicazione cellulare.

Per rimediare a questo inconveniente l'organismo è dotato di un sistema di correzione di errori; questo sistema riduce gli errori a uno ogni 10^9 nucleotidi copiati, un tasso di errore molto più basso. Esistono almeno 3 meccanismi di riparazione degli errori:

1)Una correzione di bozze: corregge gli errori mentre la DNA polimerasi li compie. ogni volta che l'enzima si accorge di un appaiamento sbagliato  toglie il nucleotide introdotto impropriamente  e ci riprova, per fare questo è coadiuvato da altre proteine enzimatiche.

2) dopo che il DNA è stato duplicato una serie di altre proteine esamina la molecola neoformata alla ricerca di eventuali altri errori sfuggiti alla correzione di bozze; questo meccanismo di riparazione è in grado di accorgersi che una coppia di basi, per esempio adenina-citosina non va bene, ma come fa a sapere che citosina -adenina non sono la coppia giusta? Il meccanismo di riparazione riesce a riconoscere che la coppia è sbagliata perchè un filamento di DNA appena duplicato subisce modificazioni chimiche; per esempio molte adenine vengono subito metilate, cioè viene aggiunto un gruppo metile alla molecola. Il filamento neoformato che contiene l'errore non viene subito metilato e quindi il sistema proteico di riparazione riconosce l'errore subito e lo ripara.

 3) Ma il DNA può essere danneggiato anche durante la sua vita a causa delle radiazioni ad alta energia, dei raggi ultravioletti, radicali liberi o anche per reazioni chimiche spontanee. Di questi ultimi danni si occupa il meccanismo di riparazione per escissione. Appositi enzimi ispezionano continuamente il DNA della cellula e quando trovano basi appaiate in modo improprio, basi alterate, o quando un filamento possiede più basi dell'altro con formazione di un'ansa non appaiata, tagliano via il filamento difettoso. Un altro enzima rimuove la base colpevole e quelle adiacenti, mentre la dnapolimerasi e ligasi risintetizzano il filamento mancante e lo legano al resto del DNA.

Ora facciamo alcune considerazioni: il darvinismo afferma che l'evoluzione dei viventi, sia la micro che la macroevoluzione è dovuta alle mutazioni casuali selezionate poi dalla selezione naturale: la fonte delle variazioni che determinano l'evoluzione sono però le mutazioni casuali, ma ecco che gli organismi, dai bacteri agli eucarioti hanno un sistema efficiente di riparazione degli errori di copiatura, è chiaro che questi sistemi falsificano il darwinismo perchè sono stati “creati” come sistemi che pongono rimedio agli errori di copiatura. Quindi siamo di fronte ad una grave contraddizione biologica:

da un lato si dice che l'evoluzione è dovuta ad errori di copiatura; il sistema di riparazione degli errori dice invece che gli errori di copiatura sono dannosi e vanno corretti. Sembra pure che la predisposizione ai tumori sia dovuta a mutazioni degli enzimi deputati alla riparazione degli errori e a causa di queste mutazioni questi enzimi perdono di efficienza nel correggere gli errori, gli errori si accumulano arrivando al cancro, cioè ad una cellula che non possiede più i sistemi di controllo della sua moltiplicazione che diventa illimitata. Ma sembra che anche la perdita di efficienza  dei sistemi di riparazione degli errori determini l'invecchiamento dell'organismo, sino alla sua degenerazione progressiva sino alla morte.

Questi sistemi di riparazione poi devono essere comparsi subito e anche in modo ottimale agli albori della vita; se all'inizio erano poco efficienti l'organismo non avrebbe potuto riparare gli errori in modo ottimale e gli organismi viventi sarebbero degenerati ben presto e noi non saremmo qui a parlarne.

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