Nei musei naturalistici i biologi evoluzionisti fanno vedere la vita, in tutte le sue espressioni come appare, per esempio gli scheletri dei vari animali o i dinosauri ricostruiti, ma raramente fanno vedere al grosso pubblico come la vita realmente funziona, in tutta la sua enorme complessità: vedendo questa complessità forse la gente cambierebbe parere sulla teoria corrente che la vita è nata per caso.
Vediamo ora i rapporti che ci sono tra la vitamina D e il calcio. Il calcio, come del resto il ferro, è poco solubile in acqua e per questo motivo solo il 10% può’ essere assorbito passivamente dalle cellule intestinali. Come l’organismo ottiene il calcio? Il calcio è presente soprattutto nel latte e latticini, verdure, frutta e uova. Ma per il 90% il calcio nell’intestino viene assorbito in modo attivo, tramite la vitamina D, che chimicamente è chiamata 5-idrossi-2 calciferolo; viene formata dalla luce attraverso i raggi ultravioletti nella pelle e passa in circolo, viene presa anche all’esterno attraverso certi cibi come il latte, il succo di arancia e cereali. La vitamina D però non aiuta l’assorbimento del calcio finché non è attivata dal corpo. La vitamina D non è solubile in acqua e per essere trasportata si deve legare ad una proteina sintetizzata del fegato. Il fegato inizia il processo di attivazione della vitamina D aggiungendo un gruppo idrossile OH al suo carbonio 25, poi viene trasportata ai reni che raggiungono un altro gruppo OH ad un altro carbonio: a seconda delle esigenze dell’organismo di calcio, se esiste molto calcio nel corpo circola solo la vitamina D con un solo gruppo OH, poco attiva, se c’è invece carenza di calcio, la vitamina D viene trasformata dai reni in calcitriolo, la vitamina D con due ossodrili che è molto più attiva a livello intestinale, qui infatti la vitamina D attiva si lega ad un suo recettore nel nucleo delle cellule intestinali e questo legame scatena la produzione da parte di queste cellule di una proteina, la calbindina K28 che è capace di legarsi al calcio e portarlo dentro le cellule intestinali per poi farlo entrare in circolo. La vitamina D in questo modo aumenta l’assorbimento del calcio dal 10 al 30% . In caso di carenza del calcio l’assorbimento di calcio può aumentare sino al 90% perchè entra in azione la vitamina D più attiva; esiste quindi un vero e proprio feedback! E’ Chiaro che la capacità del corpo di formare ossa forti e avere la giusta quantità di calcio dentro e fuori le sue cellule è un processo irriducibilmente complesso che richiede diversi componenti perché esso funzioni: la vitamina D, la calbindina K28, il recettore nucleare della vitamina D, il processo di attivazione della vitamina D. Per confermare o meno la validità del darwinismo, non si dovrebbe educare le persone a vedere questa enorme complessità? Abbiamo visto come esiste la pompa del calcio nelle cellule allo scopo di pompare calcio al di fuori della cellula, in modo che venga mantenuto sempre il rapporto giusto di 10000 volte al di fuori rispetto che al di dentro della cellula. Abbiamo visto anche il meccanismo della vitamina D attivata per assorbire abbastanza calcio, e come le cellule ossee prendono abbastanza calcio dall’esterno o lo immettono nel fluido esterno con gli osteoblasti e gli osteoclasti. Ma come il corpo controlla il livello del calcio ematico, perché questo controllo è una questione di vita o di morte, lo vedremo prossimamente.