Ogni tanto i media informano che sono stati scoperti molti pianeti extrasolari, tra i quali alcuni posti nella cosi detta zona abitale, cioè in una zona vicina alla stella di riferimento che consenta l’esistenza di acqua allo stato liquido e consenta la possibilità di vita che, nella forma con cui la conosciamo è legata all’esistenza dell’acqua tiepida. I media affermano che questa scoperte sono clamorose e che preludono alla scoperta della vita in altri pianeti dell’universo. Ma è proprio cosi?
Non proprio. Le condizioni perché la vita sorga sono necessarie ma non sufficienti per la sua nascita e il suo sviluppo. Tutti gli studi recenti dimostrano che le sostanze chimiche che consentono tutte le funzioni della vita sono le proteine, ma non è probabile che le leggi naturali da sole e le leggi del caso consentano la nascita di proteine funzionali. Le proteine sono formate da più o meno lunghe catene di sostanze chimiche di venti tipi diversi chiamati aminoacidi. In seguito alla loro precisa disposizione nella molecola , la proteina si piega in una disposizione tridimensionale funzionale formando gli enzimi che sono i catalizzatori di tutti i processi chimici che si svolgono nella cellula o altri tipi di proteine che servono a varie funzioni: di trasporto, di contrazione muscolare, di inibizione ed attivazione dei vari organi ecc..
Ora studi recenti dimostrano (vedi gli studi di AXE e coll.) che è estremamente difficile, anzi improbabile che mettendo a caso gli aminoacidi nella catena proteica possa sorgere una proteina che si piega in una forma funzionale.
Per creare un enzima di 150 aminoacidi nella catena solo circa 1 su 10*77 possibili sequenze sono funzionali: quindi la possibilità di trovarla è quasi zero.
Ma la vita per funzionare non ha bisogno solo di una proteina: si è scoperto recentemente che, per avere un bacterio capace di vita autonoma, con tutte le macchine molecolari per la sopravvivenza e moltiplicazione, sono necessarie almeno 350-370 proteine: senza questo numero di proteine niente vita. Queste scoperte ci dicono quanto è improbabile la vita nel suo sorgere e quindi anche quanto sia improbabile il suo sviluppo evolutivo successivo fino agli esseri umani e quindi alle civiltà tecnologiche perché per l’evoluzione della vita ci vorrebbero migliaia e migliaia di altre proteine specifiche e funzionali: L’uomo per esempio, possiede circa 20.000 geni, che codificano ventimila proteine.
Perché avvenga questo ci vuole una guida intelligente: solo l’intelligenza puo’ creare la vita: questo ci dice la scienza oggi, ma questo fatto eclatante all’opinione pubblica viene nascosto, perché deve prevalere la concezione materialistica e naturalistica della scienza.