Il nostro organismo necessita, per sopravvivere e seguire le leggi naturali di prendere dall'ambiente esterno molti nutrienti che determinano i processi energetici necessari alla vita e necessita anche dei mattoni fondamentali per la costruzione dei sofisticati macchinari proteici necessari alla sopravvivenza.
Ma le sostanze che prende dall'ambiente sono complesse e di grandi dimensioni e non passerebbero come tali nelle cellule diffuse in tutto il corpo. L'apparato digerente serve proprio per degradare queste sostanze complesse e trasformarle in sostanze più piccole che possono essere assorbite dall'epitelio dell'apparato digerente. Questo processo si chiama digestione. Essa inizia quando i sensori diffusi nel corpo avvertono il centro della fame situato nel cervello che c'è carenza dei nutrienti: la persona avverte la fame ed attiva comportamenti coscienti che lo inducono a procurarsi il cibo necessario. L'apparato digerente si compone di vari organi: la bocca, la lingua, il faringe, l'esofago, lo stomaco, il fegato, la cistifellea, il pancreas, l'intestino tenue, il colon, e l'ano. La bocca è la prima tappa del processo: qui' il cibo viene triturato dai denti, viene ridotto a poltiglia dalla saliva che contiene già degli enzimi che incominciano a degradare i carboidrati complessi come l'amido, per mezzo dell'enzima amilasi, che degrada l'amido in molecole più semplici come il glucosio. La saliva contiene anche la lipasi, un altro enzima che degrada i grassi in glicerolo ed acidi grassi. La saliva contiene anche sostanze che aiutano l'immunità contro eventuali germi patogeni presenti in essa. Il cibo triturato dai denti, dalla saliva e dagli enzimi è ridotto in poltiglia e si chiama bolo alimentare. Nel naso e nella bocca ci sono dei sensori che percepiscono gli odori e i sapori del cibo e questi sensori vanno al cervello stimolando dei centri che mandano effettori che inducono una forte produzione di saliva. Il cibo, ridotto a poltiglia, viene quindi deglutito. La deglutizione è un processo molto complesso perchè deve condurre il cibo nell'esofago e non nella trachea ,che serve solo per respirare: Per fare questo vengono azionati ben 25 muscoli diversi che anzitutto chiudono le cavità nasali al cibo inghiottito, con l'innalzamento del velo pendolo, e poi ,attraverso movimenti coordinati dell'epiglottide e della glottide, viene chiuso, ad ogni deglutizione il passaggio nella trachea, con arresto della respirazione, per un secondo. Tutto ciò è determinato da sensori posti nel faringe che attivano immediatamente i nervi che contraggono e rilasciano i 25 muscoli coordinati. Questo riflesso si chiama riflesso rondine. Se i nostri antenati non avessero avuto questo riflesso o lo avessero avuto difettoso ,il bolo alimentare sarebbe facilmente entrato in trachea con soffocamento e morte possibile: i nostri antenati non sarebbero sopravvissuti, questo sistema integrato si deve essere formato tutto in una volta, non certo a piccoli passi casuali. Tutto il riflesso della deglutizione si svolge in un secondo circa mille volte al giorno. Ci sono alcune persone con malattie neuromuscolari, come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica, l'ictus ecc. che determinano una cattiva coordinazione dei 25 muscoli della deglutizione e questi pazienti infatti rischiano moltissimo per il pericolo incombente che il bolo alimentare vada in trachea, e anche se non la morte immediata ,questi pazienti rischiano gravissime polmoniti da ingestione tracheo-bronchiale di cibo. Il bolo alimentare, poi, passando nell'esofago, progredisce, spinto dai movimenti coordinati peristaltici dell'esofago e penetra nellostomaco. La prossima volta vedremo quello che avviene nello stomaco e nelle altre parti del sistema digerente.