Nel precedente articolo sulla coagulazione del sangue ,processo estremamente complesso, abbiamo visto che i fattori che iniziano la cascata coagulativa ,in sede di ferita ,partono dalla lesione endoteliale; questo processo non si estende a tutto il sistema vascolare, perchè a monte e a valle della ferita vascolare l'endotelio è intatto e da esso vengono prodotte sostanze chimiche che inibiscono la coagulazione.
Quali sono queste sostanze chimiche? Anzitutto il fegato produce una proteina ,chiamata antitrombina che funziona penetrando all'interno della trombina inibendola; questa azione è però debole e viene rinforzata di 1000' volte dalla produzione da parte dell'endotelio intatto di una sostanza chiamata eparan solfato (l'eparina). Questa sostanza rinforza enormemente l'azione dell'antitrombina che entra dentro la trombina inibendola e non consentendo che essa trasformi il fibrinogeno in fibrina. L’antitrombina inibisce anche il fattore X attivato e in misura minore anche i fattori IX eVII. Questa inibizione consente che il coagulo non si formi. L'endotelio intatto produce un'altra sostanza, la trombomodulina; la trombomodulina attiva la proteina C prodotta anch'essa dal fegato. La proteina C attivata è una proteasi che rompe dei legami chimici specifici dei i fattori V e VIII :E' evidente quindi che la combinazione di proteina C e trombomodulina inibisce anch'essa la coagulazione. Ricordo inoltre che nella cascata coagulativa ,al suo inizio il fattore tissutale presente nel tessuto danneggiato attiva il fattore VII: l'endotelio normale produce un altro fattore tissutale, il TFPI che disattiva il fattore X e il complesso cosi' legato disattiva anche il fattore VII. Cosi', per la presenza di tutti questi fattori anticoagulanti l'endotelio normale disattiva tutta la cascata coagulativa, finchè non avviene una ferita del vaso, che inibisce tutti i fattori anticoagulanti. Tutto il sistema dei fattori coagulanti e anticoagulanti è irriducibilmente complesso :se fosse mancato soltanto il fibrinogeno, o la protrombina, o il fattore tissutale, o il fattore V, o il fattore VII o il fattore VIII, o il fattore IX, o il Fattore X, o il fattore XI, o il fattore XIII, o la antitrombina o la proteina c reattiva o TFPI sarebbe stato impossibile per i primi uomini sopravvivere a lungo per riprodursi e continuare la discendenza. Michael Behe ha descritto molto bene questa complessità irriducibile. Ma non basta la complessità irriducibile per sopravvivere; è necessario che tutti i componenti della coagulazione e della anticoagulazione siano presenti nella giusta misura: poco o troppo di ciascuno di questi componenti rendono problematica la coagulazione o l'anticoagulazione: il corpo deve sapere utilizzare i giusti numeri per avere l'equilibrio e questo lo vedremo in un prossimo articolo.