In un articolo precedente abbiamo visto che per le piccole ferite può essere sufficiente, per chiudere la ferita, soltanto l'aggregazione piastrinica e la contrazione muscolare. Per ferite più importanti questo non è sufficiente e si innesta il processo della coagulazione del sangue.
I prodotti finali della coagulazione del sangue sono dei lunghi filamenti proteici chiamati fibrina; questi filamenti di fibrina sono delle piccole molecole di fibrina che sono capaci di legarsi l'una all'altra per formare lunghe catene molecolari appiccicose che avvolgono il tappo piastrinico, e che intrappolano in questa rete avvolgente globuli rossi e plasma formando il tappo fibrinico che è molto solido e impedisce al sangue di fuoruscire dalla ferita; interviene anche un altro fattore proteico .il fattore XIII che lega i filamenti fibrinici anche in senso trasversale rinforzando cosi' il tappo. Ma in condizioni normali la fibrina non circola liberamente nel sangue ,altrimenti si avrebbe una coagulazione massiccia e generalizzata che porterebbe a gravi danni d'organo e alla morte. Normalmente nel sangue circola il fibrinogeno .che è inattiva perchè ,anche se simile alla fibrina ,possiede i suoi estremi coperti da specifiche sostanze chimiche in modo che la singola molecola non può unirsi alle altre per dar luogo alla fibrina. Il fibrinogeno, prodotto dal fegato, è una proteine solubile e circola liberamente nel sangue, ma viene convertito in fibrina da un' altra proteina ,prodotta anch'essa dal fegato, chiamata trombina che funziona da enzima; infatti essa elimina i gruppi chimici posti all'estremità del fibrinogeno, consentendo cosi' alla molecola fibrinica di unirsi alle altre. Ma se la trombina circolasse liberamente nel sangue si avrebbe continuamente la trasformazione del fibrinogeno in fibrina e quindi una coagulazione intravascolare massiccia. E quindi la trombina circola nella sua forma inattiva chiamata protrombina o fattore II; il fattore I è il fibrinogeno. In circostanze particolari, si innesta la coagulazione attraverso due vie, la via estrinseca, più rapida e la via intrinseca, più lenta. Tutte le due vie portano alla formazione di un altro enzima proteolitico, la protrombinasi che rompe due legami chimici della protrombina attivandola. Quindi la protrombinasi normalmente non esiste nel sangue ,altrimenti si avrebbe sempre la coagulazione intravascolare massiccia. La via estrinseca per la formazione di protrombinasi consiste in questo in caso di danno vasale il sangue contenente il fattore VII inattivo entra in contatto col fattore tissutale ,una proteina che è contenuta nel vaso sanguigno, chè una proteasi che rompe dei legami chimici e attiva il fattore VII che rompe dei legami chimici al fattore X che, unendosi al fattore V attivato forma la protrombinasi. La via intrinseca è invece più lenta e usa però altri fattori: La via intrinseca usa il contatto del sangue col tessuto danneggiato; il contatto attiva prima il fattore XII che diventa una proteasi che rompe legami per attivare il fattore XI ;il fattore XI attivato è un'altra proteasi che attiva il fattore IX ;con l'aiuto del fattore VIII viene attivato il fattoreX che si unisce al fattore V formandosi ,anche questa volta la protrombinasi. Quindi la protrombinasi si forma alla fine di tutti e due i percorsi che innestano ambedue la coagulazione trasformando alla fine la protrombina in trombina e il fibrinogeno in fibrina.Tutto questo processo è chiamato cascata coagulativa. Tutti i fattori che abbiamo menzionati sono prodotti dal fegato: Se manca anche uno solo di questi fattori la coagulazione non può avvenire :se ai nostri antenati fosse mancato anche uno solo di questi fattori sarebbero morti presto per dissanguamento in caso di ferite ma anche, per sanguinamenti apparentemente spontanei come accade in caso di emofilia, una malattia genetica in cui manca il fattore VIII e non sarebbero potuti arrivare nemmeno all'età riproduttiva. La cascata coagulativa è un sistema irriducibilmente complesso e deve essersi formato tutto in una volta e tutto insieme: la probabilità che tutto questo si sia formato per caso, è infima: da tener presente che ogni proteina nuova formatasi magari per duplicazione genica, per funzionare ,necessita di un giusto allineamento dargli aminoacidi ed è assurdamente improbabile che tutte queste proteine si possano essere formate nella giusta sequenza piano piano. Negli invertebrati esistono dei sistemo più semplici, ma questo perchè ,essendo vigente negli invertebrati una bassa pressione. è sufficiente, per correggere e tamponare le ferite, il solo tappo piastrinico. Nei vertebrati non è cosi' vigendo in essi un'alta pressione ematica, è necessaria la cascata coagulativa che forma alla fine il tappo di fibrina. Ma non basta tutto questo, il corpo deve far si' che non si corra il pericolo di una vasta coagulazione disseminata, data la presenza di cosi' tanti fattori della coagulazione nel sangue. Vedremo la prossima volta come l'organismo evita questo pericolo.