pressione arteriosaAbbiamo già visto in un precedente articolo che la pressione arteriosa è quella proprietà del sistema cardiocircolatorio che fa superare le forze naturali d'inerzia, dell'attrito e della forza di gravità. Questa pressione deve però essere regolata bene, nelle più svariate circostanze della nostra vita, come lo stare supini ,alzarsi improvvisamente assumendo la posizione eretta, il correre .il camminare, lo stare in posizione invertita a testa in giù, etc.

La pressione arteriosa, è  determinata da 4 fattori: la forza sistolica di contrazione del cuore, il volume di sangue circolante, il diametro delle arteriole periferiche, la distribuzione del sangue nel sistema artero-venoso; precisamente normalmente le vene contengono il 60% della massa ematica circolante e le arterie il 40 %: Un minor riempimento venoso porta ad un maggior riempimento arterioso e quindi ad un aumento della pressione arteriosa, e viceversa un maggior riempimento venoso porta ad un ridotto riempimento arterioso e ad una caduta pressoria come conseguenza.

L'organismo deve regolare questi 4 fattori per poter consentire in tutte le circostanze della vita una pressione normale. I fattori che la regolano sono strutture funzionali integrate a irriducibile complessità: se manca uno solo dei componenti della struttura la regolazione della pressione arteriosa non funziona più. Vediamo quali sono questi fattori:

1)il sistema della adrenalina e noradrenalina: a livello dei grossi vasi esistono dei sensori chiamati barocettori che sono sensibili alla pressione del sangue sulle pareti arteriose, cioè ai movimenti e urti del sangue contro le pareti arteriose: in caso di bassa pressione il barocettore è stimolato a mandare impulsi al sistema simpatico che provvede subito a secernere i neurotrasmettitori adrenalina e noradrenalina  che si legano a dei recettori specifici presso la muscolatura delle arteriole periferiche contraendola, esistono infatti, a livello delle arteriole fibre muscolari circolari che, contraendosi restringono il lume arterioso; inoltre agiscono sul muscolo cardiaco aumentando la gittata, e la frequenza cardiaca; tutto questo determina un aumento della pressione arteriosa; il tutto avviene in poche frazioni di secondo  ed è la risposta rapida dell'organismo alle variazioni pressorie.

2) i barocettori esistenti a livello delle grosse arterie hanno anche delle fibre nervose che, stimolate dalla bassa pressione arrivano a dei nuclei specifici dell'ipotalamo che inviano fibre nervose all'ipofisi posteriore e la inducono, dopo un complesso processo molecolare a secernere l'ormone antidiuretico lADH chiamata anche vasopressina che, giunto al rene induce i tubuli a trattenere acqua in circolo, determinando quindi un aumento della pressione arteriosa, che è determinata  anche per una azione vasocostrittice della vasopressina.

3)Altri barocettori ,presenti nelle arterie renali, quando il volume ematico diminuisce inducono il rene a secernere l'angiotensina I che, da una enzima specifico di conversione, è convertite in angoitensina II, che è un polipeptide molto attivo come vasocostrittore, anzi è il più attivo vasocostrittore che ci sia nel corpo ,superiore anche all'adrenalina. L'angiotensina II si lega ad un suo recettore specifico a livello dei piccoli vasi sanguigni determinando, attraverso passaggi molecolari enzimatici la vasocostrizione dei muscoli circolari lisci delle arteriole. Tutti questi processi descritti sono processi altamente integrati, mancando un solo componente il processo non può funzionare: è' ovvio quindi che queste strutture si devono essere formate in modo rapido, improvviso e tutte in una volta e falsifica nuovamente la concezione darwiniana dell'evoluzione. Ma non basta che siano presenti simili strutture ,bisogna che esse funzionino bene in base a dei parametri numerici. Nella vita i numeri reali hanno conseguenze reali .Vedremo prossimamente quali sono questi parametri numerici. 

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