La teoria evolutiva cerca di spiegare come è venuto in essere il cuore e il sistema circolatorio ,ma non tiene conto che il cuore, oltre ad esserci deve funzionare bene, con dei numeri precisi che consentano un sufficiente flusso di sangue in tutto il corpo necessario ai bisogni metabolici del corpo; in altre parole il cuore non solo deve funzionare come pompa ,ma deve funzionare bene. Abbiamo visto in precedenti articoli, che, per funzionare bene il cuore ha bisogno di un sufficiente apporto coronarico, e l'efficienza delle valvole cardiache, che si aprono in senso anterogrado e si chiudono in senso retrogrado.
Ma il cuore, per funzionare bene deve avere una sufficiente contrattilità muscolare sistolica, e una sufficiente dilatazione diastolica, in modo che una determinata quantità di sangue entri durante la diastole nella cavità ventricolare. La quantità di sangue che deve entrare ad ogni diastole per una corretta funzione è di 120 ml. di sangue; la frazione di eiezione, cioè la quantità di sangue che è espulsa effettivamente ad ogni sistole è però il 60% di 120, cioè 70 ml. circa ad ogni sistole. Questo in condizioni di riposo: in condizioni di intensa attività aumenta la quantità di sangue espulsa ed anche la frazione di eiezione (EF) ,ed anche la frequenza cardiaca al minuto che può arrivare anche a 200 battiti, per cui la gittata sistolica a riposo è di 5 litri al minuto, e durante uno sforzo intenso può salire a 25 litri di sangue al minuto. Ma .per cause patologiche ,come malattie coronariche che provoca infarti, malattie valvolari, e malattie del ritmo cardiaco, la forza contrattile dei ventricoli viene a diminuire, e diminuisce anche la capacità di dilatazione dei ventricoli che diventano rigidi e non consentono il normale riempimento di 120 ml. di sangue ad ogni diastole, e diminuisce anche la EF, la frazione di eiezione ,per cui meno sangue riesce ad arrivare nei grossi vasi e quindi nel circolo generale. Lo scompenso può essere, non solo diastolico, ma anche sistolico ,per una diminuita forza muscolare del cuore, a causa ,per esempio di un infarto. Per tutti questi motivi quando l'insufficienza cardiaca è modesta ,a riposo non succede niente, ma quando si deve fare uno sforzo notevole, la gittata cardiaca non riesce ad arrivare ai 25 litri al minuto e si ha allora affanno, debolezza e il paziente è costretto a stare sempre seduto. Se lo scompenso aumenta si ha l'affanno anche a riposo, perch è il cuore non riesce a pompare nemmeno i 5 litri al minuto necessari Esiste uno scompenso sinistro e uno dx. Lo scompenso sin. è dovuto per lo più all'ipertensione arteriosa o ad un infarto che indebolisce la muscolatura del ventricolo sinistro: i sintomi sono la dispnea da sforzo o a riposo ed una crisi polmonare molto grave chiamata edema polmonare acuto che consiste nel riempimento di acqua degli polmoni con conseguente difficoltà a respirare :molto spesso l'edema polmonare conduce a morte il paziente: l'acqua riempie i polmoni perchè non può essere smaltita dal ventricolo sin. debole. Un infarto può creare uno scompenso dx., che può essere anche dovuto alla bronchite cronica ostruttiva. Il ventricolo dx., indebolito non riesce a smaltire il carico idrico che si accumula alla periferia ,soprattutto con edemi agli arti inferiori e con profonda debolezza.. Come si può constatare anche lo scompenso cardiaco mette in crisi l'evoluzione darwiniana a piccoli passi progressivi casuali migliorativi; l'efficienza muscolare cardiaca doveva essere, sin dall'inizio della storia umana, efficiente al massimo, altrimenti, col cuore che pompava con poca efficienza, il lavoro per procurarsi il cibo non poteva avvenire e l’'individuo non poteva sopravvivere e moltiplicarsi; la specie umana sarebbe estinta da tempo. Vedremo in seguito che esiste anche un altro fattore che determina l'efficienza cardiaca.