L’evoluzione risulta dai fatti?
di Calvin Smith
Articolo tradotto con permesso da www.creation.com
Articolo originale http://creation.com/atheism-needs-evolution
Tradotto da Eleonora Battezzato per AISO (www.origini.info)
Il quesito sulle origini (da dove tutto ebbe inizio) ha solo due possibili risposte. O l’universo si è creato da solo o non l’ha fatto. Se l’avesse fatto allora una sorta di evoluzione cosmica deve aver preso luogo per giustificare la realtà. Se non l’avesse fatto allora deve esistere un Creatore. Non c’è una terza opzione.(1)
Molte persone sembrano convinte che la teoria dell’evoluzione sia basata sull’analisi di fatti concreti che sostengono chiaramente che l’evoluzione sia stato un processo reale attraverso la storia. Come ultra-evoluzionista Richard Dawkins disse:
Esistono milioni e milioni di prove che nessuna persona ragionevole potrebbe mai contestare.(2) Tuttavia ogni persona ha un punto di partenza ultimo riguardo l’opinione sulla questione delle origini, un presupposto che viene semplicemente accettato come vero senza prove, cioè un assioma. Anche se qualcuno dice che la loro opinione di partenza primaria sia il risultato dell’analisi di un insieme di fatti che li conduce a quella posizione di partenza, rimane che alla radice del loro sistema di opinioni avranno sempre un punto di partenza che non può essere ulteriormente supportato.
L’Evoluzionista Michael Ruse ammise lo stesso quando affermò:
L’evoluzione, simile alla religione, implica un certo fare a priori o supposizioni metafisiche, le quali ad un certo livello non possono essere provate empiricamente.(3)
Il quesito sulle origini (da dove proviene ogni cosa) ha solo due possibili risposte. O l’universo si è creato da solo o non l’ha fatto. Non c’è un terza opzione.
Come esempio astratto, se uno dice “Io credo in A” e qualcun altro chiede “Perché?” e il primo risponde “A causa di B”, essi non possono continuare a comportarsi così per sempre (regresso infinito). Uno può scorrere l’intero alfabeto così per parlare (a causa di C, a causa di D, ecc …) ma primo o poi uno dovrà fermarsi e dire “Io ci credo perché ci credo”. Alla fine si arriverà ad un punto dove non si può giustificare quel credo con un altro credo, altrimenti quell’altro credo diventerà quello fondamentale.
Una volta che qualcuno adotta uno specifico punto di partenza, tutti i dati vengono processati come di consueto attraverso quel “filtro”, fornendoli con la loro visione del mondo.(4)
L’evoluzione risulta dall’ateismo
Per l’ateo il punto di partenza è un’opinione attiva nell’asserzione “Non esiste alcun Dio” (Atheos), nonostante alcuni revisionismi affermano che tutto ciò sia semplicemente una mancanza di fede in Dio. Se si partisse da questa premessa, quale sarebbe l’interpretazione logica e la spiegazione degli eventi generali che osserviamo (l’universo, la terra, la diversità di specie, l’esperienza umana, ecc…)?
5 punti del credo ateistico:
(Naturalismo). Ovviamente si dovrebbe credere che ogni cosa sia stata formata tramite processi naturali, in quanto il presupposto definitivo è che non esista nessuna mente, nessun “designer” intelligente, nessuna “mano guida” che giustifichi l’esistenza.
(Dal semplice al complesso). Credere che il nostro universo con una complessità così vasta possa arrivare ad essere pienamente formato è semplicemente impossibile. Perciò, avrebbero dovuto esserci, e presumibilmente ci sono, innumerevoli cambiamenti nella materia che hanno avuto luogo col passare del tempo. I processi coinvolti devono aver indotto la materia di passare dal semplice al più complesso.
(Tempi lunghi). Per giustificare la vasta diversità delle cose nel nostro universo, tutti questi processi devono essere accaduti attraverso un immenso arco di tempo.
(Gli umani esistono per puro caso). Gli esseri umani devono essere arrivati per via di processi naturali non guidati perciò non siamo per niente speciali, a parte l’essere in cima alla catena alimentare per così dire. Qualsiasi senso di moralità o di etica fa solo parte del nostro sviluppo naturalistico e di conseguenza non esiste una moralità assoluta.
(Evoluzione). La conclusione definitiva è che ogni cosa che noi sperimentiamo è il risultato di un processo di ciò che potrebbe essere definito come “creazione fai da te”.(5) (Da notare che sebbene la “creazione fai da te” nel suo significato più vero sia un’ idea incoerente – in quanto qualcosa non può generare nulla prima di esistere), i nuovi atei come Lawrence Krauss suggeriscono realmente questa sciocchezza empirica).
Così tutti gli elementi centrali della grande teoria sull’evoluzione (cosmologici, geologici, chimici, biologici e l’evoluzione umana) sono semplicemente uno sviluppo logico e filosofico del concetto basico dell’ateismo classico applicato al mondo in cui viviamo. Tutte queste conclusioni potrebbero essere derivate da una semplice e generale opinione riguardo cui Dio non esiste (ateismo), prima di essere influenzati da una qualsiasi evidenza fisica specifica. Da questo punto in avanti ogni fatto che si osserva potrebbe essere interpretato secondo questo pensiero. Questi sarebbero quindi correlati nel creare una storia sull’universo che supporta quelle opinioni.
Questi assiomi di partenza definitivi sono stati gli stessi nel corso della storia. L’idea di evoluzione non è un concetto moderno. Gli antichi Egizi, Babilonesi, Indù, Greci e Romani tutti avevano un’idea di milioni di anni e/o di evoluzione biologica nelle loro credenze, tutti senza accesso ai fatti comunemente tenuti come prova dell’evoluzione (colonna geologica, DNA, selezione naturale, datazione dagli isotopi radioattivi, fossili di ominidi, ecc…).
Come esempio più moderno, il nonno ateo di Charles Darwin, Erasmus Darwin, concepì e pubblicò una spiegazione naturalistica del mondo (nel suo libro Zoonomia 1794), circa 65 anni prima di quello che fece Charles. Questo include le idee secondo le quali la terra fu formata da un’esplosione cosmica, la vita cominciò nel mare, divenne progressivamente più complessa e alla fine nacquero gli esseri umani, e tutto ciò accadde in tempi di milioni di anni. Ancora, da notare che tutte queste affermazioni furono concluse senza le “prove” comuni alle quali gli evoluzionisti fanno riferimento oggi.
Perché qualcuno partirebbe con il concetto di ateismo?
La Bibbia afferma che le persone ostinate siano in ribellione contro Dio. Il rifiuto definitivo di qualsiasi persona sarebbe negare la loro esistenza (da qui l’idioma “per me sei morto”). Definitivamente, alcune persone rifiutano Dio al punto tale da negare la Sua esistenza. Il rifiuto di Dio è spesso incarnato nell’affermazione del famoso ateista Nietzsche “Dio è morto”. Sebbene alcune persone attraverso la storia si siano dichiarati atei, il concetto è sempre stato considerato opinabile dagli astuti intellettuali (probabilmente a causa dell’illogicità scientifica e filosofica e delle esplicite indicazioni morali di quel sistema). Per esempio Sir Isaac Newton (senza dubbio il più grande scienziato mai esistito) disse una volta: “L’opposizione all’esistenza di Dio è ateismo nella professione e idolatria nella pratica. L’ateismo è così privo di senso e così odioso per il genere umano, che non ha mai avuto molti che ne abbiano fatto professione.(6)
Alcuni hanno l’impressione sbagliata che l’evoluzione stessa sia scientifica. Ma non furono solo gli scienziati che abbracciarono immediatamente le teorie di Charles Darwin sull’evoluzione. Piuttosto (qualora dal punto di vista scientifico importasse o meno) furono coloro che erano dei naturalisti e scettici della Bibbia che inizialmente appoggiarono Darwin.
L’opposizione al darwinismo provenne immediatamente da molti brillanti scienziati. Fra questi, il fisico James Clerk Maxwell (fondatore dell’elettromagnetismo)(7), Louis Pasteur (pioniere dell’immunizzazione e sviluppatore della legge fondamentale della biologia “la Biogenesi”)(8), Lord Kelvin (pioniere della termodinamica e del telegrafo transatlantico)(9), e Louis Agassiz (fondatore della geologia glaciale moderna) rifiutarono Darwin.
Il famoso matematico, astronomo e Membro della Società Reale Sir John Herschel, lo respinse “come legge alla rinfusa”.(10) Richard Owen, il Sovraintendente del Dipartimento di Storia Naturale del Museo Britannico infastidì così tanto Darwin con le sue obiezioni riguardo la sua teoria, che Darwin infine ammise di odiarlo.(11) William Whewell, rinomato Filosofo della scienza (autore de ”La storia delle Scienze Induttive), respinse “L’origine delle specie” dalla biblioteca di Cambridge. Inoltre ci furono tutta una serie di geologi biblici che rifiutarono anch’essi il Darwinismo e i suoi relativi “milioni di anni” di storia della terra.
Molti pensarono che il Darwinismo fu davvero empirico. Il Professore Johann H. Blasius, direttore del Museo di Storia Naturale Ducale di Braunschweig (Brunswick), Germania, in un’intervista, disse, “Ho letto raramente un libro scientifico che riporta delle conclusioni così estese con così pochi fatti che le supportano. Darwin vuole dimostrare che le specie derivano da altre specie.”(12,13)
D’altra parte si definirono come “liberi pensatori” individui come Charles Lyell il quale volle “liberare la scienza da Mosè”, l’auto dichiarato agnostico Thomas Huxley, il famoso contraffattore Ernst Haeckel,(14) (il quale aveva già maturato delle idee anti-bibliche riguardo le origini, e detestò l’opposizione della Bibbia al razzismo) che supportò vivamente il libro di Darwin. Anche gli adottatori iniziali provenienti da una prospettiva teologica (come l’evoluzionista teista Asa Gray e il teologo razzista Charles Kingsley) sembrarono predisposti alle spiegazioni naturalistiche riguardo la creazione ancora prima di accettare il Darwinismo.
Dall’inizio del scientificamente fruttuoso Medioevo fino a solo 200 anni fa, la visione del mondo primaria nel Mondo Occidentale fu palesemente basato sulla Cristianità e la narrativa biblica e i concetti di legge e moralità diffuse da essa. Oggi è molto diverso, con la Cristianità e la Bibbia quasi completamente gettati fuori dalla vita pubblica. Insegnare la Bibbia e anche promuovere la moralità biblica è considerato illegale in molti posti e solo una visione delle origini (evoluzione) viene insegnata nella maggior parte delle scuole statali.
E’ facile osservare in questo modo perché così tante persone credono nella teoria dell’evoluzione oggi, in quanto i sistemi scolastici e i media la insegnano in tutto il Mondo Occidentale come “fatto” e “scienza” a bambini, che sono tanto influenzabili. Così tanto che ora quell’insegnamento evoluzionario è un concetto di sé perpetuo. Siccome le idee evoluzionistiche supportano una visione del mondo naturalistica, piuttosto che una visione teistica, questo implica che molti (anche coloro che crescono in una casa che professa la propria fede in Dio) concludono che l’ateismo sia vero e adottano quello come loro punto di partenza.
Tuttavia l’evoluzione non risulta da “i fatti”. Le persone farebbero bene a riesaminare il punto di partenza dell’ateismo. Le presunte “prove” utilizzate per sostenere tutto ciò attraverso l’evoluzione semplicemente non quadrano (come dimostra il nostro premiato nuovo libro e documentario, I talloni di Achille dell’evoluzione). Cominciando da una veduta biblica, ciò che osserviamo nel mondo di Dio combacia con ciò che vediamo nelle Sua parola con un minimo bisogno di “trucchetti” così comuni nella spiegazione evoluzionaria delle origini.
Riferimenti e note