Articolo tradotto con permesso di www.creation.com
Articolo originale http://creation.com/scientists-wrong
Tradotto da Manuela Lucarelli
Quando i creazionisti suggeriscono alla persona media che l’evoluzione non è scientificamente sostenibile, sovente la risposta è: “Come possono sbagliarsi tutti questi scienziati?”
Ciò è comprensibile. I libri, le riviste, i programmi televisivi, i film e anche le conversazioni quotidiane sembrano confermare costantemente che il big bang, l’origine naturale della vita dal brodo primordiale, e l’evoluzione di ogni cosa vivente da un primo organismo primitivo, sia pienamente accettata dagli scienziati. Si ritiene che le sole persone a mettere in discussione queste cose siano i fanatici religiosi o coloro che sono ignoranti in campo scientifico. Perciò, “tutti questi scienziati” possono sbagliarsi? La storia ci dice senza ombra di dubbio che sì, possono.
Da notare che, anche senza la conferma di risultati dalla sperimentazione, o tentare di falsificare una teoria scientifica tramite osservazioni contrapposte e teorie alternative, le idee di uno scienziato possono essere fortemente influenzate dai suoi pregiudizi filosofici.1 Questo è vero in modo particolare per quanto riguarda l’interpretazione della ‘prova’ piuttosto che per quanto riguarda l’osservazione diretta del fenomeno al momento attuale, e si applica in modo particolare alle teorie riguardo gli eventi storici quali il concetto di evoluzione. In effetti, come vedremo, non solo uno, ma un intero corpo di scienziati può vedere il mondo attraverso un paradigma che è sbagliato in partenza. Questo avviene perché uno scienziato è come ogni altra persona che può aggrapparsi fortemente alle proprie convinzioni anche di fronte a prove evidenti che vi si oppongono.2
Esempio Astronomico
Forse, gli scienziati più famosi che andarono ‘controcorrente’ sono Galileo e Copernico. La ‘maggioranza degli scienziati’ loro contemporanei, credeva che la terra fosse il centro dell’universo e che tutti i corpi celesti ruotassero intorno ad essa. Come per quanto riguarda gli scienziati moderni e l’evoluzione, le loro convinzioni erano basate su una idea filosofica, non sull’osservazione. Ed avevano torto.
La famosa ‘lotta’ di Galileo con la Chiesa non era contro quanto affermato dalla Bibbia, ma contro i dirigenti della Chiesa che seguivano quello che gli scienziati del loro tempo sostenevano quale verità scientifica, e perciò con la comunità scientifica nel suo insieme.3 Gli scienziati sostenevano questa convinzione anche se osservazioni e calcoli sempre più accurati mostravano che ci doveva essere un errore nell’idea universalmente-accettata degli ‘epicicli’ (corpi celesti che si muovono in orbite circolari all’interno di cerchi). Ci volle molto tempo, e molte prove derivanti da osservazioni pubblicati, fatte per mezzo dei telescopi appena sviluppati prima che la comunità scientifica iniziasse ad accettare che avevano creduto in un sistema sbagliato - la terra non era il centro rotazionale assoluto dei corpi celesti.
Osservazioni ulteriori effettuate attraverso telescopi sempre più potenti smantellarono un’altra convinzione sostenuta universalmente in quel tempo: che i corpi celesti fossero delle sfere perfette, e che si muovessero in orbite perfettamente circolari. Si osservarono delle irregolarità nella luna, che indicavano che non si trattava di una sfera perfetta. Allarme! L’orbita della terra intorno al sole era un ellisse. Ancora più orrore! “Tutti quegli scienziati” si erano sbagliati. Il fondamento della loro prospettiva dell’universo era falso.
Gli scienziati di oggi ci dicono che il nostro universo apparve dal nulla, senza alcuna ragione, attraverso la grande esplosione del big bang. Non è possibile che tutti questi scienziati possano avere anche loro una visione falsata del nostro universo e della sua origine?
Esempio Chimico
‘Il Flogisto’ venne utilizzato alla fine del 17° e all’inizio del 18° secolo per spiegare come le sostanze bruciassero o si arrugginissero. La ‘maggior parte degli scienziati’ riteneva che fosse una sostanza contenuta in materiali combustibili, che usciva quando l’oggetto bruciava. Ci volle il lavoro persistente di diversi degli eminenti scienziati del tempo, incluso Antoine-Laurent de Lavoisier, per dimostrare che la combustione era una reazione chimica, di solito in presenza di ossigeno. Le sostanze che bruciavano, di solito, diventavano più pesanti a causa del fatto che si legavano con l’ossigeno, piuttosto che più leggere a causa della perdita di flogisto. La maggioranza si sbagliava.4 Successivamente, Lavoisier venne ucciso durante il fanatico ‘regno del terrore’ anti-Cristiano in Francia. Una storia narra che il giudice che emise la sentenza disse: “La Repubblica non ha bisogno né di scienziati né di chimici.”
Oggi, la maggior parte degli scienziati crede che gli elementi chimici alla base della vita (quali le proteine) si siano uniti a dispetto delle basse probabilità chimiche stabilite sperimentalmente. Possibile che anche questi scienziati si siano sbagliati?
L’alchimia5 è l’idea che i metalli più vili (tipo il piombo) potessero essere convertiti in oro. Questo concetto persistette per centinaia di anni e, sebbene gli esperimenti finalizzati a questo scopo portarono alla scoperta di molte sostanze chimiche interessanti, esperimenti corretti hanno dimostrato come essa sia impossibile (attraverso metodi chimici soltanto). Molti soldi e tempo (e intere carriere) furono persi in questa erronea idea scientifica, che rese ciechi così tanti scienziati nei confronti di altre più utili possibilità.
E’ possibile che gli scienziati che studiano i fenomeni naturali riguardanti l’origine e la varietà della vita stiano anche loro perdendo il loro tempo e le loro energie dietro ad un esercizio futile?
Esempio Medico
Che le idee sbagliate possano persistere in modo diffuso per centinaia di anni è evidente con la teoria degli ‘umori’.6 Il concetto di fondo risale all’epoca di Aristotele (384–322 AC), ma fu chiarito e divenne popolare grazie al famoso medico Ippocrate (che ha creato il codice di condotta medica incorporandovi il ‘Giuramento di Ippocrate’ pronunciato tradizionalmente dai medici al principio della loro pratica medica).
La teoria sosteneva che il corpo ha quattro fluidi fondamentali: la bile (chole in greco), il flemma, la bile nera (malinconia in greco) e il sangue (sanguis in latino). Questi dovrebbero corrispondere ai quattro temperamenti tradizionali: il collerico, il flemmatico, il malinconico, e il sanguigno. Secondo la teoria, questi quattro devono essere mantenuti in equilibrio per stare in buona salute.
Il trattamento raccomandato per riequilibrare lo squilibrio prevedeva per lo più alimentazione sana ed esercizio fisico ma, a volte, venivano somministrati lassativi e clistere per aiutare il corpo ad espellere l’ ‘umore’ indesiderato. Similmente, se qualcuno soffriva di febbre alta, si riteneva che la causa fosse un eccesso di sangue, quindi la ‘cura’, chiamata salasso, consisteva nel ‘dissanguare’ un pochino il paziente (di solito con le sanguisughe). Ovviamente, questa ‘cura’ era spesso peggiore della malattia. Nonostante ciò, i dottori continuarono a praticarla durante tutto il Medio Evo perché nessuno osò mettere in discussione Galeno, il medico, scrittore e filosofo del primo secolo che pubblicò l’idea nei sui scritti popolari ed autorevoli. Fu pratica medica comune fino alla fine del 19° secolo nonostante l’esempio di Galeno e il suo insegnamento all’osservazione e alla sperimentazione, e nonostante le crescenti prove che qualcosa non funzionasse.
Di nuovo, avevano sbagliato! La loro visione della causa delle malattie era completamente sbagliata, e tutto perché credevano alle teorie di un altro scienziato senza metterle in discussione. Così come gli scienziati di oggi che credono nell’evoluzione solo perché altri scienziati attendibili ci credono.
Esempio Biologico
Da dove vengono vermi ed insetti? Gli scarafaggi, i ratti, e le larve ‘appaiono’ semplicemente dai vegetali in decomposizione, o dai resti di animali anch’essi in decomposizione o perfino dalle rocce? Per molto tempo credevano cosi, come anche pensatori famosi come Aristotele (IV secolo AC). L’idea veniva definita ‘generazione spontanea’ e considerata come un dato di fatto fino alla metà del XIX secolo.1 Ci volle uno scienziato creazionista come Louis Pasteur (1822–1895), per provare che la vita proviene solo dalla vita, attraverso un processo chiamato ‘biogenesi’. Coloro che credevano nella generazione spontanea avevano torto.
Oggi, nonostante la prova di Pasteur e la nostra continua osservazione, molti scienziati ancora credono nella abiogenesi (che ogni forma di vita è derivata da elementi chimici inerti). Come ciò possa essere accaduto, viene definito (dagli evoluzionisti) un ‘mistero’, perché sfida le leggi della chimica, ma essi, nonostante tutto, ci credono. Perché?
La scienza non viene decisa dalla maggioranza!
Effettivamente, una delle ragioni principali per le quali la maggioranza degli scienziati crede nell’evoluzione è che la maggior parte degli scienziati crede nell’evoluzione! Questo è un tipo di ‘conferma parziale’: il presunto consenso scientifico fu conseguito dai capi che contano, i quali, essi stessi, giunsero alle loro conclusioni attraverso i capi che contano. Se alla maggior parte di essi fossero state chieste delle prove effettive, al di fuori del loro campo di competenza, avrebbero probabilmente dato risposte poco plausibili.
Per esempio, uno degli esperti principali sugli uccelli fossili (e critico convinto del dogma dove uccelli sarebbero evoluti dai dinosauri), è il Dott. Alan Feduccia, Professore Emerito alla Università del Nord Carolina. Rimane un evoluzionista in ogni caso ma, quando confrontato, la sua ‘prova’ principale era come il mais è cambiato in mais (Il mais del Messico in origine era molto diverso del mais moderno nelle sue dimensioni NdT)!8
Come disse il famoso autore Michael Crichton (1942–2008), che precedentemente aveva Lavorato in campo medico-scientifico:
"Cerchiamo di essere chiari: il lavoro della scienza non ha nulla a che fare con l’opinione dominante. L’unanimità è il compito della politica. La scienza, al contrario, richiede solo un investigatore che abbia ragione, il ché vuol dire che lui o lei hanno ottenuto risultati che siano verificabili facendo riferimento al mondo reale. Nella scienza l’opinione dominante è irrilevante. Quello che importa è la riproducibilità dei risultati. I più grandi scienziati della storia sono grandi proprio perché non hanno cercato il consenso.
“Nella scienza non esiste nulla di simile al consenso. Se è consenso, non è scienza. Se è scienza, non è consenso. Punto.”9
Nonostante ciò, come coloro che credevano negli epicicli, nel flogisto, negli umori e nella generazione spontanea, molti scienziati, oggi, credono nell’evoluzione. Possono essere così tanti a sbagliarsi? La storia ci insegna di ‘sì’. Prove sempre maggiori in genetica, in biologia molecolare, nella teoria dell’informazione, nella cosmologia e in altre aree, dicono tutte di ‘sì’. Questi scienziati credono nel paradigma dominante, il naturalismo, nonostante le prove contro di esso. Essi non vogliono confrontarsi con l’idea di un Creatore ma, come anche in passato, un approccio onesto delle evidenze della scienza operativa proverà che si sbagliano; il Creatore sarà vendicato (Romani 1:18–22).
Note e riferimenti